Gela. Rush finale o quasi. I dem, che sono ancora tra i non allineati nella corsa alle amministrative di giugno, sembrano vicini a definire il da farsi. Quella democratica è una via che ha preso un abbrivio iniziale, nel contesto dell’agorà politica, per poi propendere verso uno stop: una fermata quasi obbligata per i dirigenti dem. L’agorà che si è stretta intorno all’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano, candidato per la coalizione, non ha entusiasmato tutti i dirigenti cittadini del Partito democratico. La porta comunque non è chiusa e anzi le interlocuzioni con lo stesso Di Stefano e con pezzi importanti della sua coalizione, ad iniziare dai pentastellati del Movimento cinquestelle, ci sono ancora. Nel fine settimana, i democratici cercheranno di approcciare la questione della lista ed entro metà della prossima, invece, dovrebbero partorire l’esito finale. Cercheranno di dare risposte precise. Il sentiero di un ritorno nell’agorà, ora alleanza retta dal candidato a sindaco Di Stefano, non è sbarrato. Chiaramente, non è dato per out neppure il canale che condurrebbe ad un appoggio ad un dirigente storico del partito, Miguel Donegani. L’ex parlamentare Ars fino ad oggi mantiene la barra e pare pronto a presentarsi alle urne come candidato a primo cittadino. I democratici, soprattutto in questa fase, non sono rimasti fermi.
La “grande coalizione”, del tutto alternativa al centrodestra dei partiti e al patto largo che può ufficializzare la corsa dell’ingegnere Grazia Cosentino, pare non debba considerarsi una pagina del passato, tutt’altro. Gli esponenti del Pd hanno parlato con gli autonomisti dell’Mpa e con altri riferimenti di area moderata e progressista. Potrebbe essere il campo per mettere le fondamenta di una candidatura di garanzia, ragionata prevalentemente sulla scia di un percorso diverso da quello dei “governi ombra” delle Srr, denunciato a livello locale sia dal leader Mpa Raffaele Lombardo sia dal sindaco Lucio Greco. Un’alleanza con base dem-Mpa non è l’opzione più semplice da sostanziare ma al momento nessuno pare escludere un esito finale di questo tipo. Il commissario Giuseppe Arancio e i dirigenti locali dovranno chiudere il cerchio prima possibile.