"Da De Luca? Era il minimo, non mi trascinino in dinamiche regionali", Di Stefano: "Verifica solo se mi sarà chiesta"
"Per me, si può andare avanti così, perché ritengo che il lavoro fatto stia dando risultati. Se andremo a fare una valutazione, allora si dovrà discutere di tutto", aggiunge il sindaco
Gela. Il sindaco Terenziano Di Stefano sa bene che questo fine anno, a Palazzo di Città e non solo, non sarà per nulla interlocutorio. Dall'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato passa buona parte della successiva programmazione amministrativa e di una certa visione politica da imprimere nel prosieguo. Quello dello strumento finanziario è un capitolo determinante, nella prospettiva di sanare il dissesto dell'ente comunale, in tempi comunque contingentati. Probabilmente, il sindaco non si sarebbe aspettato il codazzo di polemiche, commenti piccati e ritrosie politiche interne, che in questi giorni ha preso la scena. Lo stesso primo cittadino, a chiare lettere, ha fatto intendere di non gradire troppo. “Il caso Giorrannello è ormai chiuso – spiega – ha fatto una scelta e ha aderito a un partito. E' successo. Probabilmente, ho concentrato tutte le mie attenzioni sugli aspetti amministrativi e qualche situazione politica l'ho trascurata. Però, adesso, le riprendo in mano”. Il sindaco, lo scorso fine settimana, ha incontrato dirigenti e consiglieri comunali di “Una Buona Idea”, per fare il punto della situazione, concentrandosi comunque su aspetti prevalentemente amministrativi. Le strategie politiche, volutamente, ha preferito metterle in soffitta, per un certo periodo, ma l'attualità si fa sentire e lo indurrà a stare ancora più vigile, dopo aver tenuto a battesimo, insieme a tanti altri gruppi civici del territorio, quella che si pone come una rete fuori dai partiti, “Spazio civico”. Non rinnega nulla. “La mia presenza durante l'incontro con l'onorevole Cateno De Luca era il minimo che potessi fare – aggiunge - “Sud chiama nord”, ancor prima dell'adesione dell'assessore Franzone, mi appoggiò alle amministrative. De Luca venne in città più volte, così come fece Ismaele La Vardera, quando era ancora nel gruppo di De Luca. Quindi, per me è tutto normale. Noi siamo civici e ci guardiamo attorno. Se ci invitano, rispondiamo. Peraltro, le idee espresse da De Luca, per un approccio civico come il nostro, sono condivisibili. Comunque, spero che nessuno voglia trascinarmi in dinamiche regionali, perché, altrimenti, dovrebbero fare tutti un passo indietro”. Il sindaco non fa riferimenti diretti ma pare abbastanza evidente che si rivolga, in primis, ai suoi alleati. Al “modello Gela” non ha mai rinunciato ma la prospettiva esclusivamente progressista potrebbe non bastare, almeno secondo quelli che sono i dettami civici. L'allargamento non è un tabù ma in questo frangente il pensiero del sindaco non pare concentrato su particolari rivisitazioni della sua alleanza. “Una verifica? Prima di tutto, dovrebbero richiederla le segreterie dei partiti. Per me, si può andare avanti così, perché ritengo che il lavoro fatto stia dando risultati. Se andremo a fare una valutazione, allora si dovrà discutere di tutto – conclude - comprese le provinciali e i comportamenti dei partiti. Un ragionamento complessivo deve essere totale e non solo sull'amministrazione comunale. Possiamo sederci e fare una verifica generale”. Di Stefano sembra saldamente alla testa della sua coalizione e la maggioranza, nonostante le ultime vicende, non pare poter prendere direzioni differenti, salvo l'eventualità di un allargamento, tutto da delineare. Il primo cittadino non intende rinunciare a un dialogo che possa essere a tutto tondo, anche con chi, a oggi, non fa parte del suo progetto politico ma potrebbe comunque fornire un supporto pratico. I prossimi mesi, caratterizzati da oneri amministrativi non di poco conto, potrebbero dire ancora qualcosa in più nelle dinamiche di un “modello Gela” che inizia ad assumere connotati politici non necessariamente in linea con quelli dello scorso anno, in un adattamento, anche fisiologico, alle necessità amministrative. Di Stefano pare voler dare segnali netti a tutti, partendo proprio dagli alleati più stretti.
In foto il sindaco Terenziano Di Stefano
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