Gela. A Locri con gli uomini contati ma con tanta rabbia dentro. Nel Gela si pone un problema di cambio di mentalità. Dall’essere l’anti-Bari ad una squadra che deve mantenere la categoria il passo è stato breve e sofferto. Senza alcuna certezza sulla riapertura dello stadio la società ha tirato il freno a mano. Stop a spese folli, investimenti e acquisti di calciatori dal pedigree importante. Contenere i costi, mantenere la serie D. Inutile pensare ad altro. Realismo ed obiettività. Con un Bari destinato a stravincere questo girone che senso avrebbe continuare a buttare soldi per arrivare secondi o quinti?
E allora bisogna fare di necessità virtù ma attenzione. Anche la salvezza diventa un obiettivo difficile se tutti i componenti non remano dalla stessa parte. L’organico è risicato, l’ambiente depresso e soprattutto non c’è l’abitudine a soffrire per conquistare i tre punti in campo.
A Locri ad esempio, contro una neo promossa che sta facendo un buon campionato, mancheranno il difensore Brugaletta ed il centrocampista Mauro squalificati. Come non bastasse, ieri il portiere Rao ha rescisso ed è andato via. La società non c’entra. E’ stata una richiesta del calciatore di proprietà Trapani che sapeva di essere chiuso da Castaldo (peraltro assente da due settimane).
Misale ha recuperato e Favero potrebbe debuttare proprio a Locri. Panchina di soli juniores che a questo punto potrebbero diventare protagonisti. I vari Costarelli, Alabiso, lo stesso Mauro da comprimari potrebbero ritagliarsi un posto da titolare in questa seconda parte di stagione.
Ci dovrà pensare il combattivo Brucculeri a ricompattare il gruppo. Poi se il 13 gennaio almeno la curva Boscaglia riaprisse i tifosi potrebbero dare il loro affetto a chi è rimasto per difendere i colori biancazzurri.