Gela. Si sono radunati davanti gli uffici amministrativi della raffineria di contrada Piana del Signore. Da quattro mesi non ricevono stipendi e, al momento, è saltata anche la tredicesima mensilità.
I lavoratori davanti gli uffici Eni. I circa cinquanta operai dell’azienda Eurocoop, da alcuni anni impegnata nell’indotto della fabbrica Eni, hanno chiesto spiegazioni direttamente ai funzionari della multinazionale. “Siamo in cassa integrazione – spiegano alcuni di loro proprio davanti gli uffici amministrativi – ma non riceviamo neanche quello che ci spetta. Le bollette, i mutui e le tasse dobbiamo pagarle anche noi. Da settimane stiamo aspettando senza avere nessun risultato”. Gli operai hanno portato con loro le bollette ancora non pagate.
Una delegazione ricevuta. Al centro del caso, l’ennesimo nell’indotto della fabbrica Eni, il saldo di lavori effettuati da Eurocoop per conto della raffineria. All’appello mancano circa 400 mila euro. Se la fattura non verrà coperta, Eurocoop non riuscirà a sostenere il peso degli stipendi da versare ai propri dipendenti. Una delegazione di operai è stata ricevuta dai funzionari Eni. A conclusione dell’incontro, sono arrivate le prime rassicurazioni. “Ci hanno comunicato – spiegano i lavoratori – che entro lunedì tutto dovrebbe risolversi. Ci sono stati problemi sul piano amministrativo ma tutto dovrebbe rientrare”. Adesso, i lavoratori in cassa integrazione straordinaria attendono che gli stipendi possano effettivamente arrivare.