Cronaca di un fallimento annunciato, Gela non presenta ricorso ed è fuori dalla serie D

Gela. Nove anni dopo la rinuncia alla C1 Gela si ritrova nuovamente senza calcio. La società biancazzurra non ha presentato alle 17 il ricorso contro l’esclusione della Covisod, sancendo di fatto la s...

25 luglio 2019 18:45
Cronaca di un fallimento annunciato, Gela non presenta ricorso ed è fuori dalla serie D -
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Gela. Nove anni dopo la rinuncia alla C1 Gela si ritrova nuovamente senza calcio. La società biancazzurra non ha presentato alle 17 il ricorso contro l’esclusione della Covisod, sancendo di fatto la scomparsa dal panorama dilettantistico. Una mortificazione sportiva dalla quale sarà difficile rialzarsi, dopo tre anni di serie D giocati grazie ad una scalata dai campi polverosi dei campionati di Terza, Seconda, Prima Categoria, Promozione ed Eccellenza.

Ma nessun paragone con il 2011. In quell’estate infatti Angelo Tuccio rinunciò al professionismo senza un solo euro di debito ma anzi con quasi 200 mila euro di crediti per il contributo relativo alla presenza di giovani in campionato (soldi poi regolarmente elargiti con la squadra in Terza categoria). Quella fu una rinuncia dolorosa perché il compianto presidente si ritrovò solo a gestire il club dopo la morte del fratello Carmelo.

Qui il contesto è totalmente diverso. La gestione della famiglia Mendola passerà alla storia come la peggiore in assoluto. Due anni e mezzo di polemiche, rapporti tesi con le istituzioni, il Daspo e lo stadio chiuso. Di tutto e di più.

Anche quella di oggi è stata una giornata convulsa. Il dottor Antonio Alabiso ed il team manager Umberto Cuvato (seppur lontano migliaia di chilometri) hanno preparato tutta la documentazione necessaria per presentare il ricorso. Le quattro vertenze non sono state però appianate ed i calciatori sono rimasti ad attendere fino alla fine di vedere sul proprio conto i bonifici e firmare le liberatorie. Anche per il nulla osta allo stadio occorreva che il club inoltrasse la richiesta al Comune di Licata, che aveva dato la propria disponibilità in attesa che il Presti venisse omologato. Tutto fuori tempo.

Alle 13,30 di oggi la dirigenza ha informato il segretario Alabiso la rinuncia al ricorso. Alle 16 però è stato fatto l’ennesimo, tardivo, tentativo ma da Roma è arrivata una risposta secca: il termine delle 17 del 25 luglio è perentorio. Fine. Amen.

Si chiude una pagina tristissima del calcio gelese, che era riuscito a riportare entusiasmo fino alla scalata in serie D. Non vanno dimenticati infatti i 3000 tifosi in Gela-Sancataldese di Eccellenza, o i 4000 di Gela-Cus Palermo del 16 aprile di quattro anni fa. Davanti ad un progetto serio il pubblico risponde.

Tutto questo accade nell’anno in cui la città perde Angelo Tuccio, andato via troppo presto dal mondo terreno. E come dice chi lo conosceva… non lo avrebbe mai permesso, perché il Gela era la sua creatura.

La rinascita

C’è solo una speranza per ripartire. Chiedere alla Lega Dilettanti di iscriversi in sovrannumero in Eccellenza. Il sindaco dovrà chiederlo al presidente Lo Presti ed in una settimana scegliere la nuova proprietà e presentare iscrizione  e domanda di affiliazione in Figc. Qualcuno interessato c’è (non vi sveliamo chi), ma oggi è il giorno del dolore sportivo. Magari qualcuno ironizzerà o apparirà tutto questo patetico ma in una città dove sono sempre meno i motivi di interesse anche il calcio conferma un contesto generale depresso. Ci sarà la forza per ripartire? Ancora una volta…

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