Crisi rifiuti, Giudice: “Appello istituzionale per risolvere l’emergenza”

 
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Gela.  Un black out, anche istituzionale, che sta mettendo in ginocchio il sistema di raccolta rifiuti in città. C’è il via libera alla ripresa dell’attività dell’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti mobile, ma le prescrizioni che arrivano da Arpa e Provincia costringono ad interventi che necessitano di tempo. Anche il nuovo Tmb non ha tutte le autorizzazioni. Quindi, ferma la raccolta della frazione indifferenziata e rifiuti in strada. Una situazione inaccettabile, secondo il consigliere comunale Paola Giudice. Per l’indipendente, ci sarebbero precise responsabilità, anche alla Regione. “Per la giornata di oggi i cittadini hanno regolarmente e correttamente conferito i rifiuti, confortati dalle dichiarazioni dell’assessore al ramo, ritrovandoseli però, al contrario di quanto dichiarato, davanti alle abitazioni. Siamo in piena emergenza – dice – la situazione è diventata insostenibile in una città che in queste ore sta diventando una discarica a cielo aperto. Situazione aggravata dal caldo che ci pone di fronte ad una vera e propria emergenza igiene.
Ritengo che non sia corretto da parte di chi è impegnato nelle Istituzioni attribuire la responsabilità della sporcizia che si vede e della puzza che si avverte in ogni via della città, ai cittadini. Consapevole che una parte della popolazione non ha mai aderito alla raccolta differenziata, ora la cosa buffa è che le Istituzioni non costruiscono le condizioni di base per adoperarsi per il rispetto del calendario dedicato al conferimento, anzi si contraddicono gettando nella confusione il cittadino”.

Giudice pensa ad un appello istituzionale. “Mi appello al sindaco, al presidente della Srr, al commissario liquidatore dell’Ato Cl2 affinché in delegazione si chieda e realizzi un incontro con il Presidente della Regione Musumeci e i dirigenti del dipartimento acqua e rifiuti della Regione per capire i tempi di affidamento e gestione del Tmb, moderno impianto che sta già in queste ore ultimando tutte le fasi del collaudo e quindi funzionante e funzionale al raggiungimento dell’obiettivo – aggiunge – da subito propongo di creare una delegazione che sottoscriva il mio appello che è necessario tradurre in formale lettera istituzionale per evitare di continuare a parlare inutilmente e solo a livello locale sapendo che coloro che hanno il potere ed il dovere di decidere le sorti della gestione dell’impiantistica che riguarda il ciclo dei rifiuti sono a Palermo e precisamente alla Regione”. Il consigliere non nega che dietro all’impiantisca per il trattamento rifiuti ci siano importanti interessi. “Vorrei ricordare che l’impianto ha avuto il costo di 20 milioni di euro, che la committente è la Regione e che affidamento, avvio e gestione sono decisioni da sollecitare da chi a Gela è stato eletto per rappresentare e risolvere i problemi dei cittadini – conclude – sono convinta che a nessuno interessi l’emergenza e quindi a nessuno deve interessare crearla”.

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