Gela. Dimissioni del dirigente ad interim al bilancio Loredana Patti. La richiesta, nel corso della seduta di consiglio comunale ancora in corso, è arrivata dal capogruppo di “Una Buona Idea” Davide Sincero. Il gruppo di opposizione, a partire dall’esponente di FdI Salvatore Scerra, ha voluto la seduta, entro il termine previsto dalla procedura attivata dallo stesso dirigente al bilancio. Dai banchi, sia dei pro-Greco che dell’opposizione, riemergono i tanti dubbi, ormai da settimane avanzati in merito alla fase di crisi finanziaria dell’ente. Il consigliere di “Unità progressista” Alessandra Ascia ha parlato di un’amministrazione che ancora oggi non sa quale sia l’effettiva situazione finanziaria dell’ente. “Come si fa ad arrivare al dissesto da una situazione che era invece stata definita favorevole? E’ tutto molto strano. Davanti ad un’alta situazione non l’avrei detto, ma a questo punto il sindaco farebbe bene a dimettersi”, ha detto Ascia. “Cos’è successo? – ha chiesto anche il capogruppo di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli – lo chiedo ai precedenti revisori ma anche all’ex dirigente. Come si fa a passare da un ente ricco ad un dissesto? Ora, tutti cercano di pararsi. Qualcosa non va”. La giunta non ha dato seguito alle misure correttive proposte dal dirigente al bilancio e nelle ultime ore si sono susseguite nuove note sia del dirigente Patti che del collegio dei revisori. “Hanno perso l’imparzialità”, ha detto Sincero riferendosi ai revisori. “L’amministrazione disconosce il consulente e si appoggia ad un innominato”, è intervenuta Ascia. Il sindaco ha ribadito che “la linea deve essere unitaria”. “Questa situazione l’abbiamo ereditata. Abbiamo operato come un buon padre di famiglia. Tutti vogliamo evitare il dissesto”, ha continuato il primo cittadino.
Anche il leghista Spata ha parlato di una confusione amministrativa sempre più grave. “Ci aspettavamo un approfondimento – ha spiegato Scerra – invece siamo stati noi, in maniera responsabile, ad ottenere la convocazione di questa seduta”. Per il consigliere meloniano Vincenzo Casciana, anzitutto l’amministrazione appena insediata avrebbe dovuto capire quale fosse la situazione reale dell’ente sul piano finanziario. “L’amministrazione non è stata responsabile, lo è invece l’opposizione. Oggi non sappiamo nulla degli atti finanziari. Con una sfiducia politica formalizzata da molti suoi alleati, il sindaco avrebbe dovuto dimettersi”, ha detto ancora.