Gela. Qualche sviluppo favorevole si è concretizzato per i lavoratori del Consorzio di bonifica. Nelle scorse ore, sono stati sbloccati gli stipendi per le mensilità di maggio e giugno. Da tempo, gli operatori locali sono in stato di agitazione. Le condizioni di lavoro e lo stato di “salute” dell’ente sono tra le criticità maggiori. Mancano risposte dai vertici palermitani e il commissario non ha mai dato riscontro alla richiesta di incontro “formalizzata ormai 99 giorni fa”, dice il segretario della Flai-Cgil Peppe Randazzo. “Inoltre, sempre questa mattina, dopo l’ennesimo incontro all’assessorato al lavoro di ieri, è arrivata da Palermo la tanto sospirata notizia, per nulla scontata, dello sblocco della prima semestralità del 2023 del contributo ai sensi dell’art. 30 della L.R. 5 del 2014”, scrive Randazzo in un post sulla sua pagina facebook.
Le defaillance del Consorzio sono pesanti e manca un ricambio vero e proprio nell’organigramma. Pochi dipendenti non riescono a coprire le tante esigenze del territorio, segnato dall’assenza di vere risorse idriche. Le dighe sono al palo. Ai deficit infrastrutturali si aggiungono proprio quelli del Consorzio. Si attendono gli sviluppi dell’ennesima riforma preannunciata dal governo regionale ma il futuro immediato non è dei migliori. Randazzo, inoltre, ha voluto ringraziare i rappresentanti sindacali Flai, Antonio Pizzardi e Bartolo Di Dio, e tutti gli operatori. “La lotta continua”, ha ribadito.