Gela. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta dovranno ritornare sulle posizioni di due imputati, padre e figlia. In primo e secondo grado, vennero condannati per bancarotta fraudolenta documentale. I magistrati di Cassazione, invece, hanno disposto l’annullamento con rinvio. L’inchiesta si sviluppò partendo dalla gestione di un’azienda edile, della quale la figlia risultava amministratore. Per la difesa, però, non avrebbe mai gestito le attività, essendo all’epoca poco più che maggiorenne. Se ne sarebbe occupato il padre, fino al fallimento. Non fu possibile acquisire le scritture contabili.
Tutti fattori che hanno portato alla condanna. La difesa della giovane donna, sostenuta dal legale Joseph Donegani, ha insistito sull’estraneità dell’imputata ad ogni scelta aziendale. Il padre è invece difeso dal legale Vincenzo Salerno, che a sua volta ha ottenuto l’annullamento con rinvio, sottolineando peraltro ragioni di tipo procedurale. La vicenda verrà nuovamente trattata dai magistrati nisseni di appello.