Gela. Il tampone negativo di oggi ha messo fine alla sua quarantena, dopo la scoperta della positività al Covid nella settimana che precedeva il Ferragosto. Adesso, dopo la negativizzazione, il consigliere comunale dem Alessandra Ascia, uno dei due membri del civico consesso ad aver contratto il virus, traccia un bilancio del suo isolamento facendo il punto sui tanti disservizi che quotidianamente vivono i positivi costretti all’isolamento domiciliare. Il consigliere dem punta il dito sulle inefficienze di Asp, a partire dai tempi biblici per l’effettuazione dei tamponi e il rilascio degli esiti. Ritardi che spesso allungano i giorni di quarantena fin quasi a raddoppiarli. La Ascia ritiene scandaloso il fatto che ad esempio i tamponi vengano lavorati ed esitati a Caltanissetta nonostante a Gela ci siano tutte le attrezzature necessarie. “I tamponi prelevati a Gela devono essere processati in città e non certo a Caltanissetta – dice la consigliera dem – A distanza di un anno e mezzo ci sono troppi ritardi e la gente è costretta ad aspettare a casa anche 4/5 giorni per ottenere l’esito del secondo o terzo tampone e quindi per liberarsi dall’isolamento. Stare a casa d’estate è veramente difficile”.
Secondo la Ascia tra l’altro spesso dall’Asp ci sarebbe un trattamento non omogeneo per tutti i positivi. Tante le inefficienze anche per quel che riguarda la raccolta dei rifiuti dedicata ai positivi. “A casa mia, per esempio – racconta –non è venuto nessuno per il ritiro ma solo per lasciare gli scatoloni per l’Indifferenziata. Cartoni che sono stati consegnati solo il 19 agosto, perchè l’Asp ha comunicato il mio domicilio alla ditta incaricata solo il 18 agosto, dopo ben sette giorni dall’inizio del mio isolamento. Anche di questi ritardi chiederò conto all’Azienda Sanitaria”.