Corte Costituzionale accoglie tesi Morselli: “Interpretazione autentica è illegittima”

 
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L'assessore ai lavori pubblici Romina Morselli

Gela.  La Corte Costituzionale presideduta da Giuliano Amato si è pronunciata sulla questione sollevata dal Tar Palermo, chiamato a decidere sulla contesa elettorale che ha messo a rischio la permanenza all’assise civica dell’attuale assessore Romina Morselli, che in questa fase riveste anche l’incarico in giunta. Per i giudici costituzionali, l’ormai nota “interpretazione autentica” della legge elettorale regionale è da ritenersi illegittima. I giudici costituzionali si sono pronunciati dopo che la questione è stata trasmessa dal Tar. Una decisione che conferma la ripartizione dei seggi del 2019 con quindici assegnati alla coalizione pro-Greco. L’azione giudiziaria, a livello amministrativo, è stata attivata dall’ex consigliere Sara Cavallo, allora in quota ‘Avanti Gela’. Per il legale di Cavallo, l’avvocato Stefano Polizzotto, bisognava attribuire quattordici seggi e non quindici ai pro-Greco, con la relativa esclusione di Morselli e l’ingresso di Cavallo. Due anni fa, tra le altre cose, l’Ars si pronunciò sull’interpretazione autentica, varando una norma che di fatto avrebbe dovuto applicare la quota dei quattordici seggi alla maggioranza.

Già il Tar Palermo, con un’ordinanza, aveva sollevato dubbi sulla legittimità, ponendo la questione alla Corte Costituzionale. I massimi giudici si sono pronunciati concludendo con una sentenza che dichiara l’illegittimità dell’interpretazione autentica. “L’attribuzione alla disposizione interpretata di un significato non desumibile dal suo testo originario, la produzione di effetti retroattivi in lesione della certezza del diritto in materia elettorale, la conseguente violazione dell’affidamento nutrito, in tale materia, dai candidati alle elezioni (e dagli stessi elettori) determinano l’illegittimità costituzionale, per irragionevolezza, dell’articolo 3 della legge regionale siciliana 6 del 2020”. Questo riporta la decisione della Corte Costituzionale , che dopo un lungo ragionamento in termini di diritto, dà ragione alla linea sostenuta dai legali di Morselli, gli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, che già in sede di Tar hanno contestato il contenuto del ricorso presentato per conto di Cavallo. Per i legali infatti l’interpretazione autentica è viziata da illegittimità costituzionale, ritenendo la norma varata dall’Ars del tutto contraria alla disciplina ed escludendo che ci fossero le condizioni per votarla. Ora la parola ripassa al Tar Palermo, ma sulla scorta di una pronuncia definitiva della Corte Costituzionale. In attesa del giudizio del Tar, la conferma del seggio a Morselli appare sempre più certa.

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