ROMA (ITALPRESS) – Pasta, latte, sugo, zucchero. E non solo. Una vera e propria corsa all’accaparramento per effetto della paura da isolamento, una caccia alle provviste, per rifornire di scorte le dispense. Gli effetti del coronavirus sulla spesa degli italiani di ogni giorno sono diventate immagini per le tv di mezzo mondo: carrelli strapieni spinti da clienti con il viso coperto dalle mascherine, file all’esterno dei supermercati, scaffali rimasti semivuoti dopo una mezza giornata di acquisti. Scene apocalittiche che pero’ sarebbero, e ce lo auguriamo tutti, destinate agli archivi.Per Stefano Crippa, direttore dell’area comunicazione e ricerche di Federdistribuzione, l’organizzazione che riunisce e rappresenta le imprese distributive operanti nel settore alimentare e non, “adesso la corsa agli acquisti sta progressivamente rientrando dopo i giorni in cui si e’ registrata l’impennata”. In ogni caso il sistema della distribuzione, secondo Crippa, ha retto bene la fase di emergenza. “Questo e’ stato possibile attraverso la mobilitazione del personale dei punti vendita e accelerando il lavoro nei centri logistici – spiega all’agenzia Italpress -. Un approvvigionamento garantito anche dal fatto che i prodotti piu’ comprati, come i sughi o la pasta, sono molto presenti nella filiera, quindi ci sono scorte molto importanti. Ecco perche’ non ci sono stati e non ci saranno problemi nel rifornire i negozi”. L’aumento delle vendite nei giorni dell’esplosione dell’allarme coronavirus e’ stato a doppia cifra: “l’incremento ha toccato una media del 70% soprattutto domenica e lunedi’ scorsi, adesso il fenomeno sembra affievolirsi” chiarisce Crippa. Una corsa all’acquisto che non e’ stata concentrata soltanto nelle zone rosse, ma che anzi ha riguardato soprattutto i territori vicini. “Abbiamo registrato un’impennata specialmente a Milano e nel suo hinterland e in tutto il Veneto. Poi, nei giorni successivi alla domenica, il fenomeno e’ stato ripreso in altre aree del Paese. Il Centro-Sud e’ partito un po’ in ritardo rispetto al Nord, ma l’aumento delle vendite si e’ verificato quasi allo stesso modo”. A crescere non solo le vendite dei supermercati, si e’ registrato infatti anche il boom dell’e-commerce: “una crescita spaventosa – dice Crippa – gli acquisti si sono raddoppiati con picchi anche superiori a 20-30 volte rispetto all’ordinario. Le vendite sui siti sono cresciute in maniera significativa, grazie agli acquisti di persone che avevano timore a recarsi nei supermercati”. Gli effetti della paura da contagio sulle vendite dei generi alimentari comunque saranno riassorbiti nei prossimi giorni: “quando l’allarme progressivamente andra’ a ridursi, la gente comprera’ di meno. Il fenomeno ha avuto un’impennata che ha riguardato due-tre giorni. Oramai le dispense sono piene di pasta e prima di tornare a comprarla bisognera’, ovviamente, consumarla”, assicura Crippa.(ITALPRESS).