Gela. “Siamo abbandonati dalle istituzioni. Le nostre segnalazioni sono rimaste lettera morta nei meandri degli uffici della Prefettura, Procura e Palazzo di Città”. Con queste parole Luigi Marotta, operatore della cooperativa sociale Rinascimento, si è rivolto al ministro del Lavoro Luigi Di Maio per rivendicare lo stato di abbandono suo e di altri operatori sociali.
Marotta, la scorsa settimana aveva detto di avere inviato una lettera di denuncia alla Procura e al sindaco.
“In tutta questa vicenda c’è qualcosa che non va – incalza Marotta – Qualcuno copre Roberto Scordio e le sue cooperative. I politici locali conoscono questa situazione ma restano inermi. In questa città non c’è più legalità. Non voglio impiccarmi per fare valere le mie ragioni. Amo troppo la mia famiglia per spingermi a tanto”.
Sarebbero dodici gli operatori sociali che rivendicano i pagamenti delle mensilità e le copie delle buste paga mai retribuite. “Mancano anche i versamenti dei contributi previdenziali Inps – conclude Marotta – e non possiamo licenziarci per giusta causa ed ambire alla disoccupazione. La situazione è insostenibile”.