Gela. “In città gli indigenti ottenevano contributi di 1500 euro annui in 15 minuti. Oggi con le stesse somme garantiamo il decoro della città e il sostegno economico alle famiglie disagiate”.
Con queste parole, Fortunato Ferracane, assessore ai Servizi sociali, ha introdotto il protocollo d’intesa che da tre mesi ha permesso di avviare cantieri di lavoro ricorrendo alla manodopera dei soggetti bisognosi.
“Mensilmente vengono impiegati 70 soggetti – assicura Ferracane – grazie alla collaborazione dell’Ato ambiente, della Ghelas multi servizi e del centro diurno Antonietta Aldisio. Quasi la metà dei soggetti che riceveva contributi senza fare nulla oggi preferisce rinunciare, probabilmente perché preferisce occuparsi al lavoro nero dove spuntano un migliore reddito”. L’iniziativa pilota è stata adottata anche da altri comuni, “il sindaco di Acireale – sottolinea l’assessore al Territorio, Giuseppe Ventura – ha detto che prenderà il nostro esempio per gestire gli indigenti. Il protocollo d’intesa mira ad un aspetto rieducativo delle persone che hanno dimostrato di operare con maggiore dignità di molti dipendenti comunali”.
Da domani mattina trenta soggetti garantiranno il servizio di pulizia delle aree verdi per conto della Ghelas, “abbiamo individuato 15 diverse aree. Opereranno con il raggiungimento di obiettivi – assicura Tonino Collura – evidenziati in riscontri fotografici”.
Intanto l’Ato ambiente, la cui collaborazione è stata avviata il 17 ottobre ha permesso di intervenire nel rione Caposoprano (via degli Appennini), rotatoria ad est di Macchitella, Settefarine, via Butera, Fondo Iozza, Villaggio Aldisio (via Siragusa), via Rio de Janeiro e bonificare l’ex mattatoio.