Gela. Ormai da tempo non c’è alcuna sintonia, né politica né istituzionale. Il sindaco Lucio Greco e il primo cittadino niscemese Massimiliano Conti, attuale presidente dell’Ati idrica, non si muovono all’unisono e lo hanno dimostrato. Intorno ai disservizi idrici e sulla copertura delle utenze prive di rete idrica, sta maturando l’ennesimo strappo. Ieri, il sindaco Greco ha incontrato una delegazione di residenti di aree non raggiunte dalla rete idrica. Si sono visti aumentare i costi in assenza di forniture garantite dalle autobotti convenzionate con il Comune. Il sindaco ha spiegato che intende avere un tavolo con Caltaqua e Ati, per individuare soluzioni. Secondo Conti, “Greco fa campagna elettorale sull’acqua”. Ha escluso che Ati possa avere voce in capitolo. Secondo Greco, invece, è Conti che sta calcando la mano. “Non è la prima volta che il primo cittadino di Niscemi Conti lancia strali nei miei confronti. Ma stavolta si è superato e ha toccato il fondo. Quello che ha detto ieri è inaccettabile e offensivo per i toni e per il linguaggio usato – spiega Greco – ha dimostrato che i nostri territori stanno attraversando momenti di crisi, non solo sul piano economico ma anche su quello istituzionale e rappresentativo. Attaccare così violentemente, e sotto certi aspetti anche così volgarmente, un collega, colpevole solo di voler trovare le giuste soluzioni alle legittime esigenze dei cittadini, è l’espressione di una politica che ha perso i fondamenti di quei principi e di quei valori che dovrebbero regolare la nostra azione politica. A chi dovrei rivolgermi, per garantire un diritto fondamentale come quello dell’acqua, se non al presidente dell’Ati e a Caltaqua?”.
L’avvocato Greco non esclude di aver toccato “un nervo scoperto” e ricorda che l’elezione a presidente dell’Ati Conti la ottenne anche con il suo assenso. “Perché ha mostrato tanta insofferenza quando ho chiamato in causa Caltaqua? Ho forse toccato qualche nervo scoperto? Il sindaco di Niscemi non dovrebbe mai dimenticare di essere stato eletto con il mio voto determinante. Così è stato eletto presidente dell’Ati, con il compito di controllare e vigilare su Caltaqua. Forse perché influenzato da qualche amicizia che ostenta di avere con certi personaggi della politica gelese – aggiunge Greco – non si è reso conto di aver lanciato messaggi devastanti a tutti e di avere offerto un lasciapassare a Caltaqua che così può continuare a fare il bello e il cattivo tempo, infischiandosene dei bisogni di tutti i cittadini e non solo gelesi”. Sul fronte idrico, i due sindaci, già cinque anni fa, non si trovarono d’accordo rispetto alle azioni da intraprendere nei rapporti contrattuali con Caltaqua. Sulla base delle conclusioni della commissione tecnica, Greco appoggiò la strada della revoca del contratto per inadempienze del gestore. L’Ati però si determinò per proseguire e per tutelare gli investimenti.