Gela. Dopo le pesanti critiche, bipartisan, confluite sull’amministrazione comunale e sulla mancata chiusura delle scuole, il sindaco Lucio Greco e gli assessori Cristian Malluzzo e Nadia Gnoffo prendono le distanze dall’Asp. Non sostengono la scelta delle scuole aperte ma, cosa ancor più grave, parlano di segnalazioni che l’Asp avrebbe fatto pervenire con molto ritardo, favorendo il diffondersi del contagio. “Già il 15 aprile scorso – spiega Greco – avevo chiesto ai vertici dell’Asp quale fosse la reale situazione nelle scuole, perchè era chiaro che stava accadendo qualcosa di grave, le segnalazioni erano troppe. Ho chiesto conferma in merito ai numeri allarmanti che circolavano e che parlavano di metà delle classi in Dad e di tanti docenti in isolamento, visti i casi di positività degli alunni, molti dei quali con variante inglese. Nella missiva, avevo espressamente scritto che questa circostanza era davvero grave, perchè ogni insegnante non si limita a svolgere la propria attività in una sola classe, ma in più classi, spesso dislocate in più scuole e in diverse città”. Temendo comunicazioni e provvedimenti tardivi, in quella stessa lettera Greco aveva chiesto la trasmissione di report recanti i dati in possesso dell’Asp sul numero di dirigenti, insegnanti, personale Ata e alunni positivi e su quelli in isolamento precauzionale. Greco avrebbe chiesto un espresso pronunciamento dell’Asp sull’opportunità di attivare per tutti la didattica a distanza. “L’Asp, però – aggiungono il sindaco e gli assessori – ha continuato a tranquillizzarci e a dire che era tutto sotto controllo. Abbiamo pensato che fosse in possesso di dati di cui il Comune non disponeva, visto che secondo quelli in nostro possesso c’erano 90 classi e 550 alunni in isolamento, di cui 115 positivi e 128 tra docenti e personale Ata in quarantena. Abbastanza per chiudere e attivare la Dad. Ma senza una conferma ufficiale e un parere conforme e favorevole, non abbiamo potuto fare niente”. L’Asp si sarebbe limitata a raccomandare la differenziazione degli orari di ingresso e uscita da scuola, con il sindaco che si è attivato chiedendo al comando della polizia municipale di predisporre quanto necessario per implementare il servizio di vigilanza in prossimità degli istituti, al fine di scoraggiare gli assembramenti e lo stazionamento dei genitori che, una volta presi i figli, si devono allontanare subito. “I numeri in nostro possesso, 1.500 persone in quarantena preventiva e 457 positive – aggiungono Greco e gli assessori – fanno ipotizzare che da tempo si siano raggiunti numeri tali da richiedere la zona rossa, ma solo nell’ultima settimana questo è stato messo nero su bianco. Perchè l’Asp ci ha fatto perdere tutto questo tempo? Chiediamo chiarimenti e delucidazioni”.
Greco e la giunta sanno di essere sotto il fuoco incrociato, soprattutto politico. “Questo si chiama sciacallaggio, è demagogia della peggiore specie. Ci sono decreti, ordinanze e norme nazionali e regionali – dicono – che stabiliscono con esattezza di chi sono le competenze in merito alle decisioni da prendere su Dad e lezioni in presenza. Non saperlo o, peggio ancora, cavalcare l’onda del malessere dei cittadini, in questa fase in cui siamo tutti molto preoccupati, non è corretto”. L’emergenza ha aperto un nuovo fronte di forte tensione, quello tra l’amministrazione comunale e l’Asp.
Ennesima dimostrazione (dichiarazioni alla mano)
Se ancora c e ne fosse di bisogno Che siamo in mano a nessuno, o ancora peggio di Asp e personaggi vari….