Gela. Il virus da settimane ha rialzato pericolosamente la testa in città e i dati sull’incidenza per la proclamazione della zona rossa in città sono stati ampiamente superati nell’ultima settimana, 236 sono, infatti, i nuovi positivi registrati dal 14 al 20 aprile, 180 il limite da non oltrepassare. Per quanto riguarda le scuole, le classi in isolamento sono in tutto 30, di cui una dell’infanzia, 10 della primaria, 15 delle medie e 4 delle superiori. 498 su 3341 (il 15 per cento) sono gli alunni in isolamento delle scuole dell’infanzia, primaria e media; 52 su 1811 (il 3 per cento) alle superiori. Alla luce di questi numeri, il sindaco Lucio Greco, reduce da una nuova interlocuzione con l’Asp, oggi pomeriggio, si dice pronto a fare tutto quello che serve per tutelare la salute degli studenti, delle loro famiglie e di tutti i cittadini, e ad assumersi la piena responsabilità di ogni decisione. “Sono dati allarmanti – afferma – e sto valutando una nuova richiesta di proclamazione della zona rossa, prima che sia troppo tardi. Sono molto preoccupato, anche alla luce dell’incontro odierno con i dirigenti scolastici. Voglio un intervento incisivo a tutela dei ragazzi, fermo restando la garanzia del diritto allo studio. Per questo, ho chiesto un nuovo incontro urgente con Asp, cui spetta la decisione circa la sospensione delle lezioni in presenza, l’uficio scolastico provinciale e la prefettura, per valutare insieme la soluzione migliore”. Al fianco del sindaco, l’assessore alla Salute Nadia Gnoffo, secondo la quale “il fatto che il contagio si stia diffondendo soprattutto nella fascia d’età che va dai 14 ai 18 anni ci impone di fermarci per evitare che la situazione degeneri. Come amministrazione – prosegue – abbiamo il dovere di chiedere la zona rossa per cercare di fare appiattire la curva. Il numero elevato di classi in quarantena ci fa pensare che sia opportuno ritornare alla Dad fino a che i numeri non rientreranno nella normalità. Ma la sola Dad, qualora venisse autorizzata dall’Asp, servirà a poco se non responsabilizziamo i nostri ragazzi sui comportamenti da tenere, soprattutto fuori casa. L’appello, dunque, è al buon senso, a rispettare tutte le precauzioni e a fare squadra, istituzioni e cittadini”.
Sulla stessa linea, l’assessore Cristian Malluzzo che ha avuto un confronto con i dirigenti scolastici. “I dirigenti scolastici stanno facendo il massimo per tentare di arginare l’avanzata del virus nelle scuole, e l’amministrazione comunale è al loro fianco”. Malluzzo parla di una “sfida enorme” in riferimento ai problemi che tutti gli operatori scolastici stanno affrontando, perché quello che volge al termine è un anno difficilissimo, iniziato male e che rischia di finire peggio se non si interviene tempestivamente. “I dirigenti hanno dovuto superare emergenze a non finire, organizzare screening, comunicare con Usca e Spemp, confrontarsi ogni giorno con genitori spaventati e preoccupati, e sono molto stanchi. Per questo chiedono un periodo di sospensione delle lezioni in presenza, pur consapevoli di come tutto ciò possa rappresentare un grande disagio, non solo per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano, ma per i ragazzi stessi, la cui esperienza formativa ed educativa è a rischio”. In questo momento tutte le scuole sono interessate dalla pandemia. Alcuni istituti sono più colpiti, altri meno, ma tutti hanno classi in Dad e alunni e docenti positivi in isolamento. “Le comunicazioni dell’Asp arrivano in ritardo – continua Malluzzo – c’è una grande confusione e serve una pausa. Come amministrazione ci faremo portavoce delle loro istanze e chiederemo di valutare la sospensione della didattica in presenza per un breve periodo in modo da resettare, fare abbassare i contagi e tenere sotto controllo la situazione. I dirigenti hanno, più di tutti, il polso della situazione, e serve fiducia sul loro operato. In questa fase, purtroppo, le decisioni sulla chiusura delle scuole non ci competono, ma, insieme al Sindaco, faremo tutto quello che è in nostro potere per fermare questa nuova ondata”.