Gela. Per quasi un anno, nessun consumo d’energia elettrica sarebbe stato registrato all’interno del suo appartamento del quartiere Sant’Ippolito. Il giovane A.T., però, ci viveva stabilmente. Così, con l’accusa di furto d’energia elettrica, è finito sotto processo davanti al giudice Antonio Fiorenza.
Stando alle accuse, infatti, avrebbe manomesso il contatore per far risultare nullo qualsiasi consumo d’energia. A scoprire l’anomalia furono i tecnici dell’Enel.
“Il contatore dell’appartamento – ha spiegato uno di loro in aula – era visibilmente manomesso. Alcuni collegamenti erano stati staccati e, quindi, non risultava alcun consumo”.
Il difensore dell’imputato, l’avvocato Giuseppe Nicosia, ha contestato la descrizione fornita dall’operatore, mettendo in dubbio che il suo assistito potesse avere la capacità tecnica di modificare il sistema elettrico.
Intanto, il giudice ha scelto di aggiornare il dibattimento alla prossima udienza prima di poter formulare la sua decisione sul caso.