Gela. La maggioranza in consiglio comunale è, ufficialmente, in crisi: non che fosse necessaria la seduta fiume di giovedì sera per accertarlo ma, di certo, le spaccature si stanno vistosamente allargando.
Nonostante gli aspri scontri, però, il regolamento per l’assegnazione dei contributi ai cittadini in difficoltà è, dopo tre sedute, andato in porto. Approvazione assicurata solo dalla presenza in aula del gruppo d’opposizione. “Toglietevi dalla testa – è intervenuto Giacomo Gulizzi – che i problemi si risolvano con il rimpasto di giunta. Ci vuole responsabilità e un’area del mio partito non l’ha dimostrata. Siete in disaccordo con l’amministrazione? Allora, perché vi presentate in aula e prendete la presenza? Questa storia deve finire e spetta al sindaco risolverla”.
Alla fine della riunione, a resistere sono stati solo due esponenti del Pd: oltre a Gulizzi non ha lasciato l’aula il consigliere Giovanni Cravana. Anche giovedì sera, comunque, si è andati vicini all’ennesimo fallimento. La permanenza in aula del gruppo d’opposizione l’ha scongiurato.
“L’assessore Ferracane – ha ammesso Luigi Farruggia di Grande Sud – deve prendere atto che il suo regolamento non è perfetto. Per questo, ha bisogno di miglioramenti. Del resto, anche le bozze precedenti ai Promessi Sposi non erano intoccabili. Insomma, lo stesso Manzoni si è corretto”.
I vuoti tra i banchi di maggioranza hanno costretto il sindaco Angelo Fasulo a presentarsi in aula, pur senza intervenire. “Questa maggioranza – ha aggiunto Guido Siragusa dell’Udc – non ha più una linea politica e sta danneggiando qualsiasi azioni intrapresa”.
I colpi più forti al gruppo vicino al sindaco Fasulo, comunque, sono arrivati proprio da suoi esponenti. “Chiedo scusa a chi ha lavorato sul regolamento – si è sfogato Giuseppe Collura del Pds – ma, allo stesso tempo, invito l’opposizione a collaborare. Siete la nostra unica speranza”.
Alla fine, davanti alla crisi d’identità dei partiti che, almeno sulla carta, dovrebbero governare la città: l’opposizione è stata decisiva. Non a caso, sono passati gli emendamenti presentati da Salvatore Gallo e Guido Siragusa: l’aumento dei contributi agli lsu e l’obbligo del dirigente e dell’assessore ai servizi sociali di relazionare annualmente sul sistema delle assegnazioni dei contributi economici.
Lavori che, ugualmente, sembravano essersi arenati davanti ad un emendamento presentato dal consigliere Salvatore Cauchi. Anche in questo caso, l’apparente blocco è stato superato.
“Il papa Ratzinger – ha concluso Antonino Ventura – ha fatto un passo indietro. Perché non lo fa anche il sindaco?”.