Gela. In serata, dovrebbe essere più chiaro il quadro interno al gruppo della Dc. I cuffariani si vedranno per tentare di orchestrare una strategia che possa valere anche in questa fase di assoluta incertezza per l’ente comunale. Il centrodestra attende un possibile sviluppo, con l’eventuale firma della mozione di sfiducia anche da parte del gruppo che si rifà all’ex governatore Salvatore Cuffaro. Il coordinatore Natino Giannone, la scorsa settimana, ha dato un assenso alla firma. Il consigliere comunale Vincenzo Cascino, al momento, non si è sbilanciato e attende di valutare se le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti possano avere un eventuale ritorno favorevole. Il timore soprattutto è che possano invece pesare esclusivamente sui cittadini. “Non c’è stato nessun aut aut imposto a Cascino, con il quale il dialogo è costante – dice Giannone – se qualcuno intende far passare una immagine errata del partito, sbaglia di grosso. Non ci sono divisioni. La discussione interna va avanti senza alcun tipo di contrasto”. I vertici della Dc hanno più volte spiegato che il loro orizzonte politico confluisce nel centrodestra. Sulla carta, la firma della mozione di sfiducia potrebbe sancire un’intesa da sviluppare anche in vista delle prossime amministrative.
Giannone e i dirigenti locali della Dc sono comunque convinti che la coalizione di centrodestra ha tutte le basi per essere sviluppata indipendentemente dalle scelte sulla mozione di sfiducia al sindaco Greco. “Nel partito è in corso un dialogo, nel rispetto di tutte le parti. Sappiamo – dice Giannone – che la situazione dell’ente comunale è assai complessa con l’urgenza delle misure correttive. Sono tutti elementi che stiamo valutando e non c’è nessuna decisione già adottata. E’ evidente, ormai da tempo, che non condividiamo per nulla la linea dell’amministrazione comunale”. Quella di oggi dovrebbe essere una riunione potenzialmente in grado di dire qualcosa in più rispetto alle prossime mosse dei cuffariani che però non vogliono pregiudizi capaci di mettere in discussione le basi del progetto politico avviato.