Confronto con i suoi, tavolo sui progetti e futuro della giunta: più fronti aperti per Di Stefano

 
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Il sindaco in consiglio comunale insieme a esponenti di maggioranza

Gela. Il passo in avanti fatto con l’approvazione dello “sblocca royalties” all’Ars ha contraddistinto la fine di un anno, il 2024, molto difficile per Palazzo di Città. Il dissesto si è materializzato durante l’amministrazione Greco mentre quella guidata dal sindaco Di Stefano sta cercando di uscirne prima possibile, partendo proprio dai fondi delle royalties che saranno concentrati, non tutti, sul bilancio stabilmente riequilibrato. Aspetti che hanno fatto passare in secondo piano la prospettiva strettamente politica. Il sindaco, sempre in ottica “sblocca royalties”, ha parlato con tutti, mantenendo la linea attiva sia con gli alleati sia con il centrodestra, che sta all’opposizione della sua amministrazione comunale. Non ha nascosto, subito dopo il varo della legge finanziaria regionale e dello “sblocca royalties”, di essere pronto a confrontarsi con tutte le forze politiche al fine di definire i progetti sui quali concentrare le somme che non saranno volte al risanamento finanziario. La porta ad un dialogo bipartisan non l’ha mai chiusa anche se l’opposizione in consiglio comunale sta iniziando a serrare le fila e i banchi vuoti delle ultime settimane sembrano un’avvisaglia. Il livello delle buone intenzioni collaborative pare in calo. In casa propria, nell’attesa di finalizzare il bilancio stabilmente riequilibrato, il sindaco sembra in grado di assicurare i giusti equilibri. In consiglio comunale, dem, pentastellati e civici, sono quasi una certezza, a garanzia dei numeri della maggioranza. Tra le fila della giunta, seppur non ci siano impellenze particolari, qualche scelta Di Stefano dovrà farla. Ha intenzione, come abbiamo già riportato, di dare le priorità a tutti gli assessori, con obiettivi da perseguire e raggiungere a stretto giro, comunque nei primi mesi di questo nuovo anno. I dem, come ha riferito più volte il commissario Giuseppe Arancio, non hanno intenzione di fare pressing per arrivare ad un’eventuale terza rappresentanza nel governo cittadino. Sempre più spesso alla giunta è accostata l’ex assessore Romina Morselli, che ha pubblicamente sostenuto la coalizione del sindaco, seppur senza una candidatura diretta e spesso ha fatto da tramite con l’europarlamentare Marco Falcone, a sua volta intervenuto nella fase cruciale dell’emendamento per lo “sblocca royalties”.

Mosse ufficiali ancora non ce ne sono e in ogni caso il sindaco dovrà individuare l’assessore destinato a lasciare il governo della città, per fare spazio a un nuovo innesto. Il dialogo con gli alleati non si è mai interrotto, magari con qualche fase di flessione comunque solo passeggera. Gli alleati sembrano convinti che il “modello Gela” possa arrivare fino in fondo, senza trascurare un potenziale bis. Il parlamentare Ars Nuccio Di Paola, a più riprese, ha parlato di una prospettiva amministrativa estesa ad almeno dieci anni e lui stesso vorrebbe partire dall’agorà e dal “modello Gela” per farli diventare “modello Sicilia”, alternativo al governo di centrodestra del presidente siciliano Schifani. I civici, a loro volta, sono nel progetto del sindaco, quasi un braccio operativo. I dirigenti di “Una Buona Idea” hanno avviato contatti con altri gruppi civici e puntano a un ampliamento che sembra quasi ricalcare la fisionomia del “partito dei civici”, richiamato fino a qualche mese fa da Di Stefano. La precedenza spetta al risanamento finanziario, al bilancio e al superamento del dissesto. Il nuovo anno però porrà da subito i primi bivi politici e Di Stefano, probabilmente, dovrà mettersi alla prova per mantenere compatti i suoi.

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