Gela. La confisca è diventata definitiva. Personale della Dia ha dato seguito ad un provvedimento per beni ammontanti ad un valore di circa quattro milioni di euro, riconducibili al commercialista Salvatore Cascino. Tra i beni al centro dell’attività investigativa anche una tenuta agro-venatoria nell’ennese. Ci sono poi quote societarie e beni immobili. La confisca è stata disposta dopo attività di indagine legate a vicende giudiziarie che hanno interessato il professionista, in Lombardia. Gli accertamenti delegati dalla Procura della Repubblica gelese alla Dia, sfociati nel provvedimento di confisca definitiva rappresentano, peraltro, anche la ripresa e la prosecuzione di articolate attività d’inchiesta, risalenti al 2009 e condotte dalla Direzione, che avevano consentito non soltanto di accertare nei confronti del professionista la sproporzione tra il suo elevato tenore di vita unito al consistente patrimonio immobiliare posseduto rispetto agli esigui redditi fiscalmente dichiarati, ma di ritenere che gli ingenti compensi introitati, frutto delle attività illecite poste in essere, siano stati reinvestiti in attività imprenditoriali nel settore turistico-alberghiero.
La confisca è stata eseguita dopo che è diventata definitiva. Il ricorso in Cassazione avanzato dal legale del professionista è stato respinto. Per la difesa, si tratterebbe di attività lecite, senza alcuna sproporzione. Per gli investigatori, invece, come riportato in una nota della Dia, il commercialista è da ritenersi “soggetto socialmente pericoloso”.