Gela. Finisce in un’aula di tribunale il conflitto tra i nove associati della Confartigianato e la direzione provinciale. Il segretario Tarcisio Sberna ha espulso i «dissidenti» Salvatore Terlati, Giuseppe Scaduto, Paolo Cafà, Roberto Castania, Luigi Fraglica, Gaetano Marinetti, Rosario Calabrese, Filippo Franzone, Carmelo Melilli, Daniele Motuzzi e Gaetano Ventura.
La reazione è stata immediata. I nove soci hanno già dato incarico ad un legale, avvocato Diniosio Nastasi, per annullare il provvedimento. «L’ espulsione sarebbe stata dettata – spiega Salvatore Terlati – così si legge nella lettera da condotte gravi di “scorrettezza” ed “antisindacabilità” senza specificarne dettagliatamente il contenuto e la qualità delle condotte in questione». Nella lettera non si evince il procedimento e o l’iter amministrativo con il quale si è giunti alla immediata espulsione degli stessi.
Il legale ha chiesto l’immediata revoca e il ritiro della diffida inoltrata ai quotidiani di stampa per «palese violazione della libertà di pensiero». Infine i nove soci hanno anche contestato il mancato rilascio di una copia dello Statuto per poter vagliare le regole ed i meccanismi relativi ad eventuali provvedimenti di espulsione.