Gela. Tanta energia, tante proposte operative per affrontare la crisi che il Paese sta attraversando. Il MoVI, Movimento per il Volontariato Italiano si è riunito a Roma con i presidenti delle associazioni provenienti da tutte le regioni d’Italia.
Presente anche una delegazione di Gela in rappresentanza del Coordinamento del Volontariato di Gela e una rappresentanza di studenti del Liceo Classico “Eschilo” che ha curato la comunicazione dell’evento in supporto all’ufficio stampa nazionale del MoVI. L’iniziativa “Strade nuove per l’Italia.
Profezie e responsabilità dei cittadini per ripartire dalla crisi”, si è tenuta a Roma dall’1 al 3 giugno. 350 persone provenienti da tutta Italia, tantissimi giovani, per metà aderenti a organizzazioni di volontariato, per metà impegnati in altre forme di impegno solidale, anche informale, hanno partecipato con entusiasmo ai lavori del laboratorio.
“Uno spazio per prendere la parola, non per ascoltare relazioni” I cinque future lab “per il cambiamento possibile” – dichiara Enzo Madonia, della Direzione Nazionale del MoVI hanno avanzato numerose proposte che sono state condivise e che proveremo a sviluppare anche a Gela durante i lavori di “LaboratorioCittà” che si svolgeranno a Settembre.
Tra le principali: ricostruire l’economia a partire dalle comunità, valorizzando l’apporto di tutte le persone e i soggetti che ne fanno parte con il fine di produrre maggiore benessere sociale; sperimentare forme inedite di gestione mista – istituzioni e cittadini – degli spazi pubblici (scuole, giardini pubblici, piazze, strutture inutilizzate…), che devono essere beni a disposizione della cittadinanza e della sua creatività sociale, con un particolare riguardo per i giovani; realizzare esperienze che favoriscano la solidarietà e l’incontro tra persone di nazionalità e culture differenti (villaggi e condomini solidali, spazi di accoglienza originali, housing sociale…), riutilizzando beni confiscati, demaniali, ecclesiastici; creare forme nuove di partecipazione politica e di controllo dell’operato degli eletti e delle amministrazioni a partire dallo studio dei bilanci perchè – afferma Madonia – se la politica non amministra bene, ci rimettiamo tutti.
Questa esperienza è stata un modo per “Ridefinire l’identità del volontariato, che non è un’entità immutabile dedita solo all’aiuto agli ultimi, ma una forma di impegno sociale e politico che è interessata all’economia e al lavoro, alle sfide ambientali, a un nuovo modello di sviluppo, ai beni comuni. E che non può rinchiudersi in sigle, ma collaborare con tutti quei cittadini e quei soggetti che si battono in favore della collettività” Il laboratorio nazionale ha confermato questo orientamento.
Ora si tratta di trasformare la passione e l’intelligenza di questi tre giorni in cantieri di lavoro e di nuove iniziative. Useremo il web, i social network, promuoveremo campagne, rilanceremo queste istanze nella Conferenza nazionale del Volontariato. “La crisi è una grande occasione per innovare.”