Gela. “Italia Viva c’è e ha sempre deciso come partito anche quando abbiamo lasciato la giunta del sindaco Greco, che invece continua a dire menzogne. Sa solo personalizzare per attaccare. Non siamo mai stati messi nelle condizioni di lavorare così come volevamo fare”. Gli esponenti locali del partito, l’ex assessore Cristian Malluzzo, il coordinatore provinciale Giuseppe Ventura, quelli cittadini Nadia Di Francesco e Rochelio Pizzardi e ancora Giuseppe Perna e Andrea Battiato, hanno rivendicato il ruolo politico della loro azione e non accettano il ridimensionamento messo in atto da Greco che ha da poco nuovamente affondato il colpo sulla questione rifiuti, chiamando in causa Ventura, che nella giunta Fasulo aveva la delega al settore. “Al sindaco avevamo proposto un piano di intervento per migliorare la pulizia della città – ha detto Malluzzo – era un atto di indirizzo con tutte le coperture. Venti unità in più per gli interventi con i carrellini. Non abbiamo mai chiesto altre assunzioni. Doveva solo decidere come organizzarlo. C’è un servizio da tredici milioni svolto con sei milioni. Chiaramente, è del tutto sottodimensionato. Viene da chiedersi che fine facciano le altre somme. Noi per rafforzarlo avevamo puntato su oltre 800 mila euro dai risparmi per la riduzione dei conferimenti in discarica”. I due coordinatori cittadini Di Francesco e Pizzardi hanno confermato che nell’esperienza in giunta il gruppo ha operato nell’unità di partito. “Malluzzo è sempre stato un esponente di Italia Viva e oggi fa parte della struttura regionale del partito”, hanno confermato. Ventura ha respinto ogni ombra rispetto all’operato dell’allora giunta Fasulo e di fatto ha voluto smentire l’avvocato Greco che anche sul rischio dissesto è certo che la situazione finanziaria dell’ente sia stata destabilizzata dall’eredità del passato.
“Ma come si fa a sostenere certe tesi? L’unica vera certezza è che sul servizio rifiuti non si è mai speso così tanto come oggi. I costi sono aumentati con la giunta Greco. Lo dicono i numeri. Oggi c’è una Tari da 13 milioni con la città forse mai così sporca. La giunta Fasulo arrivò ad otto milioni ma comprendendo tutte le spese dell’avvio della raccolta differenziata. Fummo i primi. Era un modello che approcciavano per la prima volta e non era una scelta ma una decisione legata a ciò che prevedeva la legge. Pagavamo sanzioni per 300 mila euro all’anno e con il passaggio alla differenziata siamo riusciti a superare questa situazione. Arrivammo ad un servizio da otto milioni ma comprendendo tutte le spese fatte per l’avvio delle attività. I mancati pagamenti dei conferimenti in discarica? Noi ereditammo un debito con Ato da otto milioni di euro, nel 2010. L’ente era in predissesto – ha detto inoltre Ventura – nonostante questo, non abbiamo mai dato responsabilità al passato ma ci siamo messi a lavorare. Abbiamo pagato espropri per trenta milioni di euro, che erano debiti fuori bilancio. Il debito Ato, non creato da noi, venne ridotto a cinque milioni. Al sindaco posso solo fare lezioni. Quando vuole confrontarsi sono pronto in ogni sede. Invece, bisognerebbe stare attenti a certi artifizi. Nel 2019, in bilancio, il debito con Ato non c’era più e venne posta un’entrata da 14 milioni per l’Ici, Imu e Tasi sulle piattaforme di Enimed. Sulla sosta a pagamento vengono previste entrate per 300 mila euro ma fino ad oggi il servizio non c’è mai stato. Di cosa dovrei vergognarmi? È il sindaco ad essere inadeguato. Non si può amministrare solo parlando male degli altri. È un uomo solo al comando e addirittura in giunta ha o ha avuto ex esponenti dell’amministrazione Fasulo che tanto contesta”. I renziani sono ormai distanti dal primo cittadino ma da tempo stanno sondando il campo, con l’obiettivo delle prossime amministrative. Una prima verifica l’hanno fatta alle nazionali, schierando l’avvocato Emanuele Maganuco (esponente del partito). Per il dopo Greco, invece, hanno avviato più confronti. “Stiamo parlando con tutti. Il quadro è ancora molto convulso”, ha detto Pizzardi. “Sia a livello nazionale sia sul piano regionale non si pongono veti ad alleanze oltre il centrosinistra, purché si punti su un candidato moderato. Guardiamo all’esperienza Lagalla a Palermo. Non ci sarà però nessun arcobaleno come quello di Greco. Lavoriamo ad una coalizione alternativa. Ci deve essere un programma che unisca. I cinquestelle? Non siamo affatto su quella linea”, hanno aggiunto nel corso della conferenza stampa. Dall’eredità del passato e fino alle prossime intese politiche (non è esclusa neppure la pista del centrodestra), i renziani stanno cercando di costruire uno spazio che possa dargli una collocazione anche programmatica, nel tentativo di presentarsi rafforzati alle prossime amministrative.