Gela. I forzisti locali puntano parecchio sulle prossime regionali e su un progetto, anzitutto imperniato sull’uscente Michele Mancuso che continua ad essere il punto di riferimento politico degli azzurri. Il partito sta cercando di ampliare consensi e riscontri, con un dialogo in corso anche con potenziali nuovi aderenti. Non è un caso che in consiglio comunale c’è chi guarda con molto interesse ai berlusconiani. Il centrista Salvatore Incardona ha di fatto già garantito il supporto a Mancuso. C’è poi il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito, che correrà per l’Ars insieme allo stesso Mancuso e al consigliere comunale niscemese Rosetta Cirrone Cipolla. Il gruppo consiliare, affidato a Rosario Trainito e che annovera anche Carlo Romano, è impegnato nel rinsaldare i rapporti con il sindaco Lucio Greco, garantendo piena fiducia all’assessore Nadia Gnoffo. In Forza Italia c’è la convinzione di poter avere un ruolo importante, anche a livello elettorale, ma su un piano amministrativo c’è chi si sarebbe aspettato certamente di più. “Nel partito devo dire che la situazione è lineare – dice il commissario locale Vincenzo Pepe – i consiglieri lavorano e hanno un tipo di rapporto con il sindaco, sicuramente di maggiore condivisione rispetto al recente passato. Il nostro deputato è sempre presente e all’Ars ha lavorato per il territorio. Certo, anche con il sindaco non tutto è rose e fiori. Si doveva fare una riunione di maggioranza, che è poi saltata. Io sono sempre per il confronto. Non mi piace mettere la polvere sotto al tappeto. Da subito, proposi incontri periodici con tutta la maggioranza. Non è stato dato seguito. Forse, il sindaco non ama questo tipo di confronto. Sicuramente, preferisce navigare a vista. La madre di tutte le questioni rimane, perché manca la pianificazione. I numeri in consiglio comunale spesso non ci sono perché gli atti non possono arrivare due o tre giorni prima della discussione in aula. E’ normale che ogni consigliere ha la necessità di approfondire e di chiedere chiarimenti. Il sindaco è stato votato da tutta la maggioranza e non solo da chi gli è più vicino. Purtroppo, la pianificazione di quello che si doveva fare per la città è mancata. Si doveva dare grande attenzione, secondo me, a capitoli come quello dei rifiuti e dello sviluppo economico”. Pepe ammette che rispetto ai rapporti con Greco non tutto gira per come dovrebbe. “Sinceramente, sono anche un po’ stanco – dice ancora – è capitato di partecipare a riunioni durate anche cinque ore e poi l’accordo raggiunto è saltato poco dopo. Alla fine, ci si demotiva”. Pepe rimane comunque alla guida del partito locale, anche se sul fronte amministrativo avrebbe voluto che si raggiungessero target differenti.
“Siamo un partito di persone serie – aggiunge – tanta gente si sta avvicinando. E’ chiaro, i problemi ci sono, per scelte addebitabili non al territorio ma alla Regione. Questo vale anche per la sanità. Si è deciso di concentrare buona parte dei servizi in quelli che erano i capoluoghi di provincia. Sono decisioni che arrivano dal vertice della Regione né si possono imputare ai parlamentari del territorio, anzi. Io, da sempre, per una provincia come la nostra ho proposto di dislocare servizi importanti. In città, si sarebbe potuto attivare un centro d’eccellenza per le patologie tumorali, visti i gravissimi problemi che ancora oggi affrontiamo. A Caltanissetta, invece, si sarebbe potuto optare per l’ematologia d’eccellenza. Così non è stato. Però, i territori non possono essere svuotati. I servizi sanitari servono e devono essere pienamente efficienti”. I forzisti, che a Greco hanno garantito il mantenimento del patto politico, anzitutto attraverso il parlamentare Ars Michele Mancuso, in ogni caso rimangono sempre in una sorta di fase di studio, rispetto alle scelte dell’avvocato. “Ci sono stati questi battibecchi tra Greco e Sammito – conclude Pepe – anche su questo bisogna confrontarsi, altrimenti come si fa a prevenire situazioni di tensione, che ci possono stare? Alle regionali, il partito locale è con Sammito. Siamo certi che potranno arrivare ottimi risultati”. Anche dalle parole del commissario azzurro traspare comunque la necessità di una verifica interna alla maggioranza, nel tentativo di arrivare ad una stabilità, in vista anche di scelte di giunta.