Gela. “Sosteniamo il sindaco Di Stefano perché siamo quelli della prima ora. Io stesso sono stato sul palco insieme a lui”. Il referente provinciale di “Sud chiama Nord” Angelo Bellina non dà troppo peso alle recenti polemiche, rimaste tendenzialmente velate e successive all’adesione al gruppo deluchiano dell’assessore Filippo Franzone e dei suoi sostenitori. “Abbiamo formalizzato l’adesione di Franzone e degli altri esponenti della sua lista – precisa Bellina – perché gli riconosciamo grandi doti morali e un’importante capacità di lavorare per la città. A noi di “Sud chiama Nord” non interessa altro. Siamo focalizzati sulla buona amministrazione. Non dimentichiamo che Cateno De Luca ha amministrato una delle città più importanti della Sicilia, Messina, facendola uscire dal dissesto, e lo stesso sta facendo con Taormina. Pensiamo di poter dare un supporto importante al sindaco Di Stefano e alla giunta”. Bellina ha fatto da traghettatore, finalizzando il rapporto politico con Franzone. Non pensa alle tensioni che si sono registrate, a livello regionale, tra De Luca e il parlamentare Ars del Movimento cinquestelle Nuccio Di Paola, sponsor decisivo della corsa di Di Stefano per le amministrative, poi vinte al ballottaggio. “Non siamo ideologici – sottolinea – non siamo né di destra né di sinistra, questo sia chiaro. Vogliamo risollevare le sorti di una città in difficoltà sotto ogni punto di vista. Tutti dobbiamo dare una mano, indipendentemente dalla collocazione d’area”.
Bellina e i deluchiani stanno portando avanti una strategia di rafforzamento sul territorio provinciale. L’adesione dell’assessore Franzone si pone in questa direzione. Non escludono ulteriori novità. “Purtroppo, alle amministrative, in città – conclude – non siamo riusciti a superare la soglia di sbarramento. Però, le ragioni di ciò che è accaduto le conosciamo io e il sindaco Di Stefano. Alle europee, invece, siamo riusciti ad attestarci intorno ai mille voti. E’ una differenza netta, che va sottolineata”. Il riferimento provinciale e i dirigenti più vicini a De Luca credono in un “modello Gela”, non ideologico, che ponga come stella di richiamo proprio il buon governo della città. Non si sentono affatto fuori posto.