Gela. Ritorna in libertà il trentanovenne Agostino Salvatore Benito Peritore.
Anomalie nella procedura. Sono stati i giudici del tribunale del riesame di Palermo a disporne la scarcerazione. Lo scorso aprile, venne arrestato dagli agenti di polizia del capoluogo siciliano mentre si trovava nei pressi di un terminal dei bus con quattro chili d’hashish. I magistrati del riesame hanno accolto le richieste inoltrate dal suo difensore di fiducia, l’avvocato Salvo Macrì. Il legale ha sottolineato la presenza di diverse anomalie emerse durante l’udienza di convalida successiva all’arresto del gelese in trasferta. In quell’occasione, venne nominato un difensore d’ufficio ma la relativa comunicazione fu inoltrata in ritardo anche all’avvocato di fiducia di Peritore. Così, i giudici del riesame non hanno potuto fare a meno di annullare il provvedimento di custodia cautelare in carcere. Allo stato attuale, Peritore non ha altre misure cautelari a suo carico. Il procedimento, comunque, prosegue e spetterà ai magistrati della procura palermitana disporre l’eventuale giudizio.
L’arresto a Palermo. Peritore finì al centro di una serie di controlli effettuati dagli agenti di polizia di Palermo. Venne fermato nei pressi di un terminal bus di piazza Cairoli, a poca distanza dalla stazione centrale. Il trentanovenne ha ammesso le proprie responsabilità ma i giudici del riesame ai quali si è rivolto l’avvocato Salvo Macrì hanno accertato le anomalie emerse nel corso della procedura di svolgimento dell’udienza di convalida. Subito dopo l’arresto, gli inquirenti hanno cercato di verificare se il viaggio palermitano del gelese fosse stato organizzato su commissione oppure se si trattasse di un’iniziativa personale dell’indagato, nel tentativo di piazzare l’hashish probabilmente acquistato proprio a Palermo. Adesso, sono emerse cause di nullità che hanno fatto scattare la scarcerazione di Peritore e potrebbero avere ulteriori effetti sul proseguo del procedimento penale a suo carico.
