Comunicazione affidata a “Rete Chiara”, Corecom boccia Greco: “Serve gara pubblica”

 
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Il sindaco Lucio Greco

Gela. L’amministrazione comunale del sindaco Lucio Greco, a giugno, ha formalizzato l’affidamento diretto alla società Media Master Press srl, editrice di “Rete Chiara”, per attività di comunicazione istituzionale. Un progetto complessivo da 25 mila euro destinato a coprire spot, sedute di consiglio comunale, interviste e servizi pianificati sull’attività dell’amministrazione. Una decisione che però si pone in contrasto con le linee del Corecom Sicilia, il Comitato regionale per le comunicazioni. Il presidente, l’avvocato Maria Astone, ha messo la firma sulla risposta rilasciata a seguito di una nota fatta pervenire da un pool di redazioni locali, compresa quella del quotidianodigela.it e di telegela. Dal Corecom non lasciano molto spazio all’”inventiva” burocratica. Tra gli altri aspetti della vicenda, si spiega che “in ordine alla selezione del soggetto individuale o collettivo al quale affidare il compito di attuare i programmi di comunicazione predisposti in virtù e per effetto dell’articolo 11 della legge 150/2000, ogni amministrazione pubblica dovrebbe avvalersi di procedure ad evidenza pubblica, aperte a tutti coloro che sono in possesso dei requisiti preventivamente individuati, come per legge, fondate su criteri di trasparenza e parità di trattamento tra tutti coloro che ne facciano istanza, in cui la selezione sia affidata a una commissione di esperti di alta e comprovata qualificazione”.

L’affidamento diretto deciso da Greco e formalizzato a Palazzo di Città in favore della Media Master Press è del tutto fuori linea con le indicazioni di legge, fornite dai vertici del Corecom. L’amministrazione non ha bandito un avviso pubblico, ma ha preferito il rapporto “fiduciario” con la società editrice di “Rete Chiara”. Non sono state mai prese in considerazione altre offerte, presentate anche prima di quella della Media Master Press. Pare che anche all’interno della giunta non tutti abbiano gradito la preferenza, senza gara, che ha condotto all’affidamento diretto. La reazione degli operatori locali, adesso è legittimata dal parere del Corecom.

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