Gela. “Ad oggi, dalla Srr4 non sono arrivati riscontri sul progetto dell’impianto di compostaggio”. L’amministrazione comunale, come ha spiegato il sindaco Lucio Greco nel corso della seduta di question time di questa sera, sembra aver demandato l’ultima parola alla Srr, anche rispetto al progetto del sistema di compostaggio, da realizzare con la tecnologia brevettata dal chimico industriale Fabrizio Nardo. L’iter partì quando alla guida dell’assessorato c’era la dem Grazia Robilatte e l’approccio era di arrivare all’ultimazione dell’impianto, per assicurare piena autonomia alla città, evitando possibili emergenze, soprattutto nel ciclo della frazione organica. Da mesi, però, non ci sono più sviluppi e il sindaco ha spiegato di aver chiesto riscontri alla Srr4, che al momento non ci sono stati. “Probabilmente, la questione della gara ha occupato quasi totalmente l’assemblea della Srr – ha spigato Greco rispondendo all’interrogazione della grillina Virginia Farruggia – ma ritengo che non appena sarà decisa la vicenda della gara per il servizio, l’assemblea potrà pronunciarsi sull’impianto”. Il sindaco ha comunque ribadito, che a seguito di indicazioni regionali, il progetto dovrà orbitare nella dimensione della Srr4. Un aspetto che convince poco il consigliere Farruggia, che nelle ultime settimane ha più volte contestato l’attuale linea della Srr4 sull’intero sistema rifiuti. “Quindi – dice – c’è una volontà politica regionale che non vuole consentire al Comune di avere un proprio impianto di compostaggio innovativo, che assicurerebbe anche introiti alle casse dell’ente? Il progetto è nato come compostaggio del Comune di Gela e non della Srr4”. Greco, in aula, ha spiegato di puntare ancora sull’impianto e di fidarsi delle competenze di Fabrizio Nardo, che ha anche realizzato lo studio di fattibilità. I dubbi del consigliere grillino toccano invece gli obiettivi della Srr, che tra le altre cose sta già lavorando per un proprio sistema di compostaggio. Il sindaco, inoltre, ha messo in dubbio che il rup del progetto possa decidere di lasciare l’incarico. Il funzionario l’ha già annunciato nelle scorse settimane, ritenendo che non ci siano più le condizioni per andare avanti.
Di rifiuti, in apertura di seduta, Greco ha iniziato a parlare dando seguito alla richiesta di informazioni, avanzata dal capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra. Il consigliere ha chiesto a Greco di riferire sull’esito dell’ultima assemblea della Srr, quella che si è conclusa con la decisione di una nuova gara “ponte” per l’affidamento del servizio (il sì è stato sostenuto da Gela e Riesi), ma che ora va verso il ribaltamento, con criteri di votazione che farebbero propendere la decisione per l’assegnazione in house, alla controllata della Srr. L’avvocato Greco ha confermato tutto, sottolineando però che insieme al segretario generale Giuseppe Torre ha posto nuovi quesiti alla Srr e ai consulenti della società presieduta dal sindaco di Butera Filippo Balbo. C’è stata un’interlocuzione informale, domenica scorsa, tra Greco e Balbo. Si sono ripromessi, insieme al segretario generale Torre e probabilmente ai consulenti della Srr, di affrontare, sempre informalmente, le questioni normative poste dal Comune di Gela. “Ad oggi – ha detto ancora Greco – non abbiamo ricevuto tutte le risposte alle nostre richieste”. I dubbi sul passaggio del servizio in house, almeno per Greco e Torre, toccano principalmente il peso della collocazione del personale, che dovrebbe essere assorbito dal municipio, con ripercussioni sulle nuove assunzioni ma anche su profili di tenuta finanziaria. Greco, rispondendo invece al consigliere leghista Emanuele Alabiso, è ritornato sull’assessorato all’ambiente rimasto senza un riferimento politico, dopo le dimissioni della dem Grazia Robilatte. E’ lo stesso Greco che sta seguendo l’intero settore, insieme al dirigente Grazia Cosentino. “E’ un assessorato molto delicato, le cui attività sono spesso al centro delle attenzioni degli inquirenti – ha spiegato ancora – non c’è nessuna ragione politica sul fatto che l’assessorato non sia stato ancora affidato”. Ha inoltre descritto le tensioni interne alla sua coalizione e la diversità di vedute, come “normali” e anzi “necessarie”, in una coalizione civica, che secondo l’avvocato “è un punto di forza”.