Gela. Le indagini sono state chiuse e per la procura ci sono le condizioni per ritenere che ci furono violazioni della normativa in materia fiscale. Sono otto i coinvolti nell’inchiesta che lo scorso anno ha toccato anche l’imprenditore edile Giovanni Salsetta, tra i fondatori di un importante gruppo del settore. Nel corso degli accertamenti, condotti dalla guardia di finanza, sono emerse operazioni di cessione di crediti per compensazioni tributarie, che però non sarebbero state regolari. Secondo gli inquirenti, sarebbero stati posti in compensazione crediti inesistenti. Uno schema che ha portato a definire una presunta evasione non inferiore ai quattro milioni di euro. Oltre che per la posizione di Salsetta (difeso dal legale Giovanni Lomonaco) le indagini sono state chiuse anche per Manuel Casale, Antonio Riccio, Matteo Collura, Donato Leonardo Proietto, Giuseppe Goldini, Sergio Tufano e Luca Corallo. Gli inquirenti hanno analizzato i rapporti tra gli indagati e le operazioni che venivano formalizzate, anche attraverso contratti di accollo crediti. Sarebbero tutte passate da società riconducibili agli stessi indagati. Nel settembre dello scorso anno, il gip del tribunale revocò gli arresti domiciliari che erano stati imposti a Salsetta, dissequestrando una delle quote societarie. L’imprenditore, così come il commercialista Sergio Tufano (a sua volta difeso dal legale Giovanni Lomonaco), sentiti dal gip si difesero su tutta la linea, negando qualsiasi irregolarità e producendo documentazione. Di recente, la procura di Roma ha chiuso un’altra indagine dello stesso tipo, scattata però su denuncia di Salsetta, che spiegò di aver subito un danno economico. L’imprenditore risulta appunto parte offesa.
Nel corso dell’inchiesta condotta dai pm gelesi, sono stati effettuati sequestri. Con la chiusura delle indagini potrebbe arrivare la richiesta di rinvio a giudizio. Gli altri coinvolti sono difesi dagli avvocati Luigi Parenti, Elena Del Trono, Angelo Cafà, Mario Siniscalco, Luigi Senatore, Mario Antonino Di Giorgio e Francesco Castellana.