Gela. L’ormai ex presidente, il consigliere Salvatore Scerra, si è dimesso dalla carica, a seguito dell’inchiesta “Avaritia”. Si ritorna così a parlare di presidenza della commissione servizi sociali e istruzione. Domani, i componenti si riuniranno, insieme al presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito. Bisognerà arrivare ad un’intesa per far ripartire l’attività della commissione, con un nuovo presidente. Scerra ha scelto di fare un passo indietro, per non incidere sul lavoro del resto dei componenti. Potrebbe essere l’occasione da parte della maggioranza per un’apertura ad esponenti di opposizione? Le scelte per la presidenza, infatti, sembrano passare proprio dall’opposizione. Tra le soluzioni possibili, l’attuale vicepresidente Alessandra Ascia, ex dem ora nel gruppo “Rinnova”, oppure l’indipendente Paola Giudice. Della commissione, infatti, fanno parte anche il forzista Rosario Trainito, il civico Rosario Faraci e il centrista Salvatore Incardona, che però rivestono già la carica di presidente, rispettivamente nelle commissioni sanità, sviluppo economico e affari generali. Un’alternativa potrebbe essere quella che porta ad un altro civico, di maggioranza, il consigliere di “Impegno comune” Giuseppe Guastella. Per non intaccare gli equilibri, già fortemente scossi, la soluzione naturale dovrebbe ricadere su un cambio della guardia, sempre tra esponenti di opposizione (Ascia oppure Giudice). Sulle decisioni della commissione potrebbero pesare anche i rapporti interni alla maggioranza.
In questa fase, tra i forzisti e il resto della coalizione dell’avvocato Greco non tutto va per come era stato preventivato e la decisione sulla presidenza della commissione anticiperà, solo di qualche ora, la discussione in aula sulle interrogazioni presentate dai forzisti, che tra i pro-Greco sono già viste come una sorta di provocazione politica. Spetterà a Sammito sondare il campo per capire se ci siano gli spiragli per arrivare ad un voto condiviso sul nuovo presidente della commissione servizi sociali, costituitasi a seguito della riorganizzazione generale, varata lo scorso anno, e che non mancò di far riaffiorare scontri, anche molto intensi tra pro-Greco e opposizione.