Gela. Delegazioni locali di Cgil e Uil, attraverso le categorie Filctem e Uiltec, si sono unite ai cortei di protesta organizzati a Priolo, nel siracusano, e a Ragusa. I lavoratori di quei poli industriali contestano la dismissione del ciclo produttivo di Versalis, incentrato sulla chimica. Come già accaduto nel sito gelese, anche in quelli siracusano e ragusano c’è forte preoccupazione. Si è tenuta una mobilitazione piuttosto ampia. A forte rischio sono principalmente i lavoratori dell’indotto.
“Le conseguenze del piano Eni Versalis sulla Sicilia saranno drammatiche e auspicavamo che per scongiurarle si facesse quadrato, ma constatiamo che così non è. La chiusura dei cracking, ormai tutti di Eni e tutti posizionati al sud, segna la fine della chimica di base per il paese. Anche se Eni non licenzierà nessun dipendente, ma lo trasferirà come già fatto nel 2014 a Gela, stessa cosa non si può dire per le aziende collegate. Siamo preoccupati per un ulteriore impoverimento del tessuto industriale siciliano”, hanno sapere le segreterie sindacali di Filctem e Uiltec.