Gela. Le richieste, formulate dal pm della Dda di Caltanissetta Matteo Campagnaro, sono pesanti. Un totale di quasi trenta anni di detenzione per i coinvolti nell’inchiesta antidroga “Smart”. Secondo il pm, Rocco Grillo, Antonio Radicia ed Emanuele Brancato avrebbero organizzato una vasta attività di spaccio di droga, soprattutto cocaina. Sarebbero riusciti ad ottenere anche ingenti guadagni, in un traffico che sarebbe passato dalle piazze di spaccio della città. Per Grillo, il pm ha chiesto la condanna a dodici anni di detenzione. Nove anni e quattro mesi di reclusione è la richiesta avanzata nei confronti di Radicia. Infine, otto anno a Brancato, a sua volta ritenuto coinvolto nel giro di droga. Alle conclusioni dell’accusa hanno controbattuto, davanti al gup del tribunale di Caltanissetta, due dei legali di difesa. Gli avvocati Giacomo Ventura e Marina Di Dio hanno respinto le contestazioni sull’esistenza di una “società” attiva nello spaccio di droga in città. Gli imputati si sono sempre detti estranei alle accuse, mosse dopo un’attività di indagine condotta dai carabinieri, che si sono concentrati nei luoghi della movida, dove lo spaccio sarebbe stato molto più frequente.
Il mese prossimo toccherà agli altri due legali di difesa. Gli avvocati Davide Limoncello e Paola Turco concluderanno nell’interesse di Radicia e dello stesso Grillo. I tre imputati hanno optato per il giudizio abbreviato, senza arrivare al dibattimento.