Gela. “Prove di compatibilità politica”. I renziani di Italia Viva, che lo scorso anno lasciarono la giunta Greco, sembrano molto convinti della direzione assunta, tutta volta al centrodestra. Da settimane, hanno avviato un tavolo destinato ad essere duraturo. Un’alleanza che è stata presentata ufficialmente e che per i renziani è l’unica praticabile. “Il nostro intento – dice il coordinatore Rochelio Pizzardi – è sempre stato quello di costruire un percorso, anche per le prossime amministrative, del tutto alternativo al progetto Greco. Abbiamo valutato con molta attenzione e riteniamo che le forze moderate e di centrodestra siano le uniche che corrispondono a questi parametri. Sono la vera alternativa a Greco. Altri invece si sono limitati ad accordi e inciuci con l’amministrazione. Noi rimaniamo sempre al centro ma siamo altresì convinti che il dialogo vada portato avanti con queste forze politiche”. Gli esponenti locali Iv non vedono nulla di anomalo nel sedere allo stesso tavolo di meloniani, salviniani, forzisti e cuffariani. “Non lo definirei un cantiere Gela – precisa Pizzardi – perché alleanze di questo tipo ci sono già state, anche in Sicilia. Non sarebbe la prima volta”. Il gruppo cittadino, peraltro, aveva già sostenuto questa linea nelle sedi regionali del partito. “In un deliberato ufficiale – aggiunge – su richiesta del nostro gruppo, è stato precisato che i territori possano autodeterminarsi rispetto alle alleanze. Ogni territorio ha proprie caratteristiche ed è giusto che la linea non venga calata dall’alto. Per tutte queste ragioni, escludo che potrà mai esserci uno stop al percorso, magari da parte dei livelli superiori del partito”.
Il periodo estivo, fuori da appuntamenti ufficiali, sarà una fase di ulteriore verifica sulla tenuta dell’alleanza in costruzione. “Le interlocuzioni – conclude Pizzardi – come è giusto che sia, non si concludono in un’unica battuta. Vanno avanti e il confronto è sui programmi, sui progetti e sugli obiettivi che vogliamo portare avanti”. La versione “large” del centrodestra locale (sposata anche dai centristi di “Noi Moderati”) potrebbe diventare una nave politica difficilmente contrastabile, soprattutto da aree che oggi risentono di crisi continue e fibrillazioni, a partire da quella che si rifà ai progressisti.