Gela. E’ stato il primo a rompere gli indugi, annunciando pubblicamente la candidatura a primo cittadino, e l’ultimo a calcare il palco di piazza Umberto I per chiudere il giro dei comizi. L’imprenditore Maurizio Melfa ha rilanciato i temi portanti dell’intera campagna elettorale, partendo dal presupposto che “un sindaco-imprenditore non c’è mai stato”. Insieme a lui, gli assessori già designati e gran parte dei candidati della due liste schierate nel tentativo di entrare a Palazzo di Città dalla porta principale. “La nostra è una politica del cuore fondata sui valori che si sono persi, a cominciare dalla lealtà – ha esordito – non ci riferiremo a nessun partito, perché è la città il nostro unico partito”. L’idea politica che sta dietro alla sua candidatura è di allargare il gap “generazionale” tra nuovo e vecchio. “Chi ha governato per dieci, venti o trent’anni – ha detto dal palco – dovrebbe capire che è arrivato il momento di farsi da parte. Questa città ha bisogno di un imprenditore che sappia cosa significa lavorare e gestire centinaia di collaboratori”.
Un’impronta manageriale che aveva già messo sul tavolo quando entrò nella giunta dell’ex sindaco Domenico Messinese, seppur per un breve periodo. “Questa città ha bisogno di un elettroshock economico per invertire la rotta – ha detto ancora – stenderemo i tappeti rossi a chi voglia investire in città e creare lavoro”. Quella attuale, stando all’imprenditore, è una città “terremotata”, resa tale da semplice “inconsistenza politica”. Le luci si sono spente sulle parole finali dell’imprenditore e adesso tocca alle urne parlare.
Grande Maurizio, sei tutti noi. C’è solo un capitano e quel capitano sei tu….. Maurizio l’uomo delle 3 P…. PPP