“Città a rischio asbestosi”: l’Ars lancia l’allarme sul fronte amianto

 
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Gela. Una città a forte incidenza d’asbestosi: dagli scranni dell’assemblea regionale siciliana giunge un sì al disegno di legge per la tutela della salute dai rischi derivanti dall’amianto. I deputati siciliani hanno già votato favorevolmente quattordici dei diciassette articoli del disegno di legge.

Nel testo, Gela viene indicata come centro a forte rischio asbestosi, legato prevalentemente alle attività svolte all’interno della fabbrica Eni. Oltre alle emergenze locali, vengono indicate anche quelle individuate nei comuni di Priolo, Biancavilla, San Filippo del Mela e Milazzo.
Si tratta, in sostanza, di città che, da decenni, vivono a stretto gomito con siti industriali di notevoli dimensioni. Il disegno di legge fissa una serie di obblighi a livello comunale. Dalla mappatura di tutti i siti a rischio amianto fino alla nascita di un centro specializzato nella cura e nella prevenzione delle patologie, probabilmente destinato a sorgere ad Augusta in provincia di Siracusa.
In ogni caso, tutti i presidi ospedalieri dei comuni più esposti dovranno essere rafforzati proprio per intervenire davanti agli effetti della contaminazione prodotta dalle pericolose fibre.
Da anni, i lavoratori della fabbrica Eni lottano per ottenere il riconoscimento, anche previdenziale, della loro esposizione. Diverse sono le inchieste su questo fronte portate avanti dai magistrati della procura. Più volte, gli esponenti locali dell’Osservatorio nazionale amianto hanno denunciato le premature morti di operai della fabbrica e non solo, deceduti dopo aver contratto gravissime forme d’asbestosi. 

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