Gela. È una questione assai delicata che si trascina da anni. Sui debiti fuori bilancio si è anche giocato il destino del dissesto comunale. Nelle ultime settimane, in aula consiliare, la maggioranza, con in testa i civici di “Una Buona Idea”, non ha fatto sconti alla burocrazia dell’ente, a partire dall’assenza di una precisa cronologia di tutti i debiti. L’ex consigliere comunale Vincenzo Cirignotta spiega fermamente che non possono esserci soluzioni diverse da quella del vaglio di tutti i debiti che arrivano in consiglio. “Continuo a registrare dichiarazioni di consiglieri di maggioranza, in merito alle procedure di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, prive di fondamento giuridico e fuorvianti rispetto alle eventuali determinazioni del consiglio comunale. Esponenti di maggioranza vicini al sindaco dichiarano che senza risposte precise e in mancanza di una cronologia, non voterò più debiti fuori bilancio. Queste dichiarazioni – dice Cirignotta – fatte da consiglieri di maggioranza che si sono assunti responsabilità di governo, sono per nulla condivisibili, dimostrano scarsa conoscenza delle norme contabili, e stridono fortemente con il percorso di risanamento finanziario intrapreso dal nostro ente per uscire dal dissesto finanziario. Il segretario generale, durante la seduta consiliare, ha correttamente affermato che i debiti vanno tutti vagliati, informando i consiglieri che la procura della Corte dei Conti ha avviato un’attività istruttoria su un debito fuori bilancio non votato dal consiglio lo scorso anno, chiedendo i nominativi di tutti i consiglieri. L’Organo di controllo contabile ha più volte ribadito che i principi di sana e corretta gestione finanziaria impongono di effettuare il tempestivo riconoscimento dei debiti fuori bilancio in modo da non pregiudicare l’attendibilità delle risultanze di gestione. Inoltre, la tempestività della segnalazione dell’insorgenza di tali debiti e del loro riconoscimento consente di evitare l’insorgere di ulteriori passività a carico dell’ente”, spiega richiamando il dibattito in atto. La prossima settimana, il sindaco ha convocato una riunione urgente con la presenza della burocrazia municipale e della politica, a partire dal capogruppo civico Giovanni Giudice, che insieme al resto del gruppo ha posto la questione. L’opposizione, a sua volta, ha chiesto chiarimenti in merito all’osservanza del principio di par condicio creditorum.
Il forzista Cirignotta invita tutti a rispettare i doveri istituzionali. “Il ritardo nel riconoscimento, comporta una non corretta rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria dell’ente. Da rammentare che la Corte dei Conti monitora tutta la procedura di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, stante che l’art. 23 comma 5 della Legge 289/2002, dispone che le delibere di riconoscimento dei debiti fuori bilancio debbano essere obbligatoriamente trasmesse entro dieci giorni alla competente Procura della Corte dei Conti per l’accertamento di eventuali responsabilità. Nei Comuni in dissesto finanziario, l’Organismo straordinario di liquidazione è soggetto oltre all’obbligo di trasmissione alla Procura della Corte dei Conti degli atti di riconoscimento di debito, anche a quello di denunzia in caso di accertamento di danni cagionati all’ente locale o all’erario. Per concludere, considerato che ogni debito fuori bilancio segue un iter autonomo in relazione al settore comunale dal quale proviene, che l’unico criterio dettato dalla Corte dei Conti per riconoscere un debito e’ quello della tempestività, auspico che le doglianze di alcuni consiglieri di maggioranza non rallentino il processo di risanamento finanziario dell’ente, il quale passa anche e soprattutto da un pronto riconoscimento dei debiti fuori bilancio sottoposti all’esame del consiglio comunale”, conclude.