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Chiesa del Carmine di Gela e i suoi racconti | Il crocifisso miracoloso svelato nel convento del Seicento

Scopri la Chiesa del Carmine di Gela, il Crocifisso miracoloso dei marinai e un segreto secolare custodito tra le sue navate.

A cura di Redazione
06 luglio 2025 19:00
Chiesa del Carmine di Gela e i suoi racconti | Il crocifisso miracoloso svelato nel convento del Seicento - Foto: AbelDionis/Wikipedia
Foto: AbelDionis/Wikipedia
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l gioiello barocco di Gela e il suo legame con il mare

Nel cuore di Gela, dietro Piazza Roma, la Chiesa del Carmine, dedicata alla Madonna del Monte Carmelo, si erge maestosa insieme all’antico convento carmelitano. Secondo le fonti locali, l’edificio risale al XVII secolo, costruito sopra ruderi classici; l’attiguo convento fu demolito nel 1866, diventando successivamente caserma dei Carabinieri. L’interno è caratterizzato da un’unica navata, dieci finestre laterali decorate con croci, e otto cappelle laterali, ciascuna con altare: un colpo d’occhio scenografico e solenne. Ma il vero fulcro dell’interesse storico, religioso e misterico della chiesa resta il prodigioso Crocifisso ligneo.

Il Crocifisso miracoloso dal Seicento a oggi

Il Crocifisso del Carmine, alto circa 180 cm, è scolpito in legno e stucco e attribuito al XVII secolo. La leggenda narra che fu portato a Gela da alcuni marinai provenienti dall’antica Magna Grecia, come ex-voto dopo essere stati salvati da una tempesta grazie alla devozione alla sacra immagine. Il simulacro era conservato segretamente in un’abitazione, ritirato da una donna cristiana sposata a un ebreo, finché non fu donato ai Carmelitani nel 1602. In quell’anno, si racconta, il Crocifisso iniziò a sanguinare sotto gli occhi della folla e delle autorità increduli, segnando l'inizio della sua fama di miracolo permanente. Da allora, devoti e marittimi gelesi hanno lasciato numerosi ex-voto, raffiguranti imbarcazioni salvate, sulle pareti della chiesa, in segno di gratitudine.

Rituale, devozione e curiosità finale

Ogni anno, l’11 gennaio, giorno della festa del SS. Crocifisso, l’immagine miracolosa viene esposta, in un rito di intensa emozione: la statua bizantina, custodita nella sacrestia, viene portata alla navata, dove centinaia di fedeli pregano per la salvezza dei loro cari. Durante la liturgia, spesso partecipano anche gruppi di marinai in uniforme, rendendo omaggio al loro protettore: la chiesa si trasforma in una scenografia sacra, sospesa tra miracolo, tradizione marittima e fede popolare.

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