Chiedevano l'allaccio per l'acqua, non fu interruzione di pubblico servizio: cinque assolti
Stando ai difensori, gli imputati non ebbero alcuna volontà di interrompere i lavori o di intralciarli
Gela. Erano accusati di interruzione di pubblico servizio ma sono stati assolti dal giudice Marica Marino per "particolare tenuità del fatto". I cinque imputati, secondo la procura che ha concluso per la condanna, come indicato dal pm Sonia Tramontana, avrebbero intralciato un cantiere per la posa di una conduttura idrica, nella zona di viale Indipendenza. Intervennero per chiedere spiegazioni agli addetti di Caltaqua, dato che l'allaccio escludeva le loro abitazioni, nonostante le richieste ufficiali già presentate. Per la procura, così facendo, avrebbero intralciato i lavori, determinando l'interruzione di pubblico servizio. Una linea non condivisa invece dai legali di difesa, gli avvocati Filippo Spina e Vincenzo Salerno. Hanno escluso qualsiasi forma di ostacolo all'attività nel cantiere, mettendo appunto in dubbio la sussistenza della fattispecie di reato sostenuta invece dall'accusa. Stando ai difensori, gli imputati non ebbero alcuna volontà di interrompere i lavori o di intralciarli. Si trattò di una vicenda protrattasi solo per alcuni minuti, come hanno riferito nelle conclusioni. Secondo la procura, avrebbero tentato di spostare il tubo che veniva posato. I fatti finiti a giudizio risalgono a cinque anni fa.
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