Gela. Il patto moderati-centrodestra, in questi giorni che precedono il ballottaggio, ha incassato una sorta di rientro in larga scala. I fuoriusciti di “Alleanza per Gela”, nonostante le divisioni nette, hanno iniziato a dire sì al progetto Cosentino. L’ha fatto pure il leader della scissione politica interna al centrodestra cittadino, Salvatore Scerra. La campagna elettorale è stata aspra soprattutto nel derby d’area ma Scerra, alla fine, ha spiegato che appoggerà l’ingegnere. Un incontro tra i due, per ufficializzare, doveva tenersi oggi ma pare sia slittato. Il clamore generato dalla mossa del consigliere comunale uscente, la cui corsa alla poltrona di sindaco si è fermata al primo turno, non è di certo mancato. Tra i fuoriusciti, diversi hanno anticipato Scerra, dicendosi pronti a sostenere i partiti ufficiali che sono nella coalizione cosentiniana. “Onestamente, pur avendo già parlato in precedenza con alcuni di loro – spiega il leghista Ennio Di Pietro – ancora adesso non capisco perché abbiano voluto dar vita ad “Alleanza per Gela”. Se ci fosse stata una confluenza complessiva su Cosentino, probabilmente avremmo già vinto. Comunque, ritengo che ognuno sia libero di prendere le proprie decisioni. Ora, si va avanti insieme per vincere al ballottaggio”. Di Pietro, con gli altri candidati salviniani ha fatto parte della “bicicletta” condivisa dagli esponenti della lista “Cosentino sindaco”, trascinata dagli oltre mille voti dell’imprenditore Angelo Caci. Ha fiducia nel progetto in essere, soprattutto rispetto al ruolo dei partiti. “E’ importante che tutti i partiti della coalizione siano rappresentati nella futura giunta – continua – è essenziale per avere una continuità diretta con la Regione e con i relativi riferimenti nel governo Schifani. Noi sappiamo di poter avere riscontri dall’assessore regionale Turano, anche sul piano degli interventi per le scuole della città”.
Di Pietro, che pare destinato a riorganizzare la Lega sul territorio, non sembra preoccupato da eventuali contraccolpi interni, per il rientro nella coalizione di diversi fuoriusciti. “La politica è un’altra cosa – conclude – non ci possono essere veti. Ci si siede intorno ad un tavolo e si discute. Un loro ruolo nell’eventuale amministrazione Cosentino? Penso che uno spazio si possa trovare ma non credo che il rientro sia mirato alla giunta o a chiedere posti. Hanno deciso di sostenere il progetto politico e lo fanno nella loro casa naturale”. Le prossime tappe, a partire dall’esito delle urne del ballottaggio, diranno se effettivamente il rapporto tra i “lealisti” e i fuoriusciti (ora rientrati) possa effettivamente attecchire.