Gela. Profilo basso e commenti praticamente ridotti a zero. Almeno fino a venerdì, il centrodestra è chiamato alla prova dell’unità. Dopo il tavolo dello scorso fine settimana, in questi giorni i contatti e gli incontri, bilaterali e non, si stanno susseguendo, pure in queste ore. La carta ce l’ha sempre in mano Fratelli d’Italia che ha individuato il capogruppo consiliare Vincenzo Casciana come proposta principe per la candidatura a sindaco. Trovare il consenso di tutta la potenziale coalizione si sta rivelando sicuramente molto difficile. Se un sì può arrivare da Forza Italia, sulla base dell’intesa già concretizzata per le amministrative di Caltanissetta, molto più complesso è convincere gli alleati. Il capogruppo FdI in consiglio comunale non starebbe incassando un appoggio unanime. La proposta meloniana dovrà essere condivisa e capace di aggregare. Nomi alternativi, da parte degli altri pezzi del centrodestra, non ne sono stati ufficializzati. Se il tentativo del partito della Meloni non dovesse convincere più di tanto, allora potrebbero essere sviluppate variazioni importanti sul tema. Il coordinatore cittadino Salvatore Scuvera sta conducendo una serie di verifiche interne alla coalizione, per sondare gli animi delle segreterie degli altri partiti. FdI vorrebbe porre il proprio suggello, in continuità con i riscontri che il partito ha su un livello nazionale e regionale. Le amministrative però possono riservare peculiarità in grado di cambiare l’ordine delle cose. Le variabili, come più volte ricordato, non mancano. L’evoluzione della trattativa interna al centrodestra viene osservata da tanti. Neppure il sindaco Lucio Greco pare disinteressato al tema. Dalle determinazioni che perverranno dai partiti d’area si potranno desumere conclusioni capaci di mutare equilibri e perimetri delle alleanze. Meloniani, forzisti, cuffariani, salviniani, autonomisti ed esponenti di Noi Moderati, devono trovare una soluzione a stretto giro.
Ieri, il commissario della Dc Giuseppe Licata non ha mancato di sottolineare che la mossa dei moderati, che hanno lanciato “Gela al centro”, va letta come conseguenza di una proposta meloniana che non riesce ancora ad incidere e ad essere convincente. Il partito della Meloni, senza una coalizione compatta, rischierebbe di perdere il ruolo di guida che invece le previsioni iniziali gli davano senza alcun tentennamento. Tanti, comprese le molte anime di quest’area politica, non escludono eventuali exit strategy, qualora il tentativo di Fratelli d’Italia non dovesse andare in porto.