Gela. Le provinciali di secondo livello si preannunciano come la “conta” tra le due città principali, Gela e Caltanissetta. Il sindaco Terenziano Di Stefano si è già posto alla guida della coalizione progressista e civica, sulla scorta dell’esperienza del “modello Gela”, che ha vinto le amministrative dello scorso anno. Ha pieno sostegno dagli alleati. Sul sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro punta forte invece il deputato regionale FI Michele Mancuso. Il forzista rompe gli indugi, in un centrodestra che non ha ancora un accordo complessivo sulle provinciali. Di fatto, Mancuso chiude a qualsiasi strada che conduca al sindaco di Niscemi Massimiliano Conti, ben visto dalla Lega di Sammartino e appena interessato dalla maxi inchiesta sul ciclo idrico. Quello di Conti, per settimane, è stato il target principale nel dibattito interno al centrodestra, pur non avendo mai aderito ufficialmente a un gruppo. Mancuso invece sdogana Tesauro e vuole un match tra Caltanissetta e Gela mentre sullo sfondo rimane pure la prossima guida dell’Ati idrico, ambita da tanti ma sotto i riflettori della magistratura nissena. “Come Forza Italia non abbiamo dubbi sulla necessità di dare finalmente, dopo il periodo di commissariamento durato ormai più di dieci anni, alla Provincia regionale di Caltanissetta, oggi Libero Consorzio Comunale, stabilità e certezze. Per questo che insisto, come tanti altri alleati, sindaci, amministratori e consiglieri comunali, e quindi votanti – dice – sull’importanza che possa avere la candidatura del sindaco della città di Caltanissetta, Walter Tesauro. Non lo affermo per appartenenza politica, quanto per la rilevanza che rappresenta”. L’avvocato Tesauro è il referente amministrativo principale di Mancuso, che lo ha voluto alla guida della coalizione di centrodestra alle amministrative, vinte lo scorso anno. Adesso, sembra voler dettare la linea che dovrebbe portare alla candidatura di Tesauro alla presidenza della Provincia. Dovrà però convincere un centrodestra, nella sua interezza, che come ha dimostrato a Gela, per le amministrative, non sempre si dimostra compatto. Inizialmente, sembrava che la corsa per la Provincia di Caltanissetta dovesse essere favorevole alla Lega, con un proprio candidato, potenzialmente proprio Conti. Mancuso invece guarda completamente altrove, anche attraverso i numeri del voto ponderato, aperto solo a consiglieri e sindaci. “Come sappiamo il voto dei 314 elettori in queste elezioni è ponderato in numero di abitanti. Ebbene, se si ha un avversario che esce da una città di ottantamila abitanti con voto ponderato uno rispetto ai piccoli Comuni del Vallone, dove il voto è 016, 025, 030, l’unica città che ha voto ponderato uno oltre a Gela è Caltanissetta, per cui diventa automatico – continua – che ai venticinque voti utili di una città come Gela si possono contrapporre solo i venticinque voti utili di una città come Caltanissetta. Al di là di ciò, ogni partito recupererà voti sia nell’una che nell’altra città. A ogni modo, il peso ponderato è fondamentale come base di partenza”.
La disamina è ancora più netta, nella contesa tutta interna al centrodestra, anche in materia di mandato dei sindaci. Secondo Mancuso, bisogna appoggiare un sindaco che ha davanti a sé la quasi totalità dei cinque anni. Una caratteristica che ha Di Stefano e che si rintraccia in Tesauro, entrambi eletti la scorsa estate. Non sono invece numeri che possono favorire, nel centrodestra che pare non proprio compatto, né Conti né il sindaco di Mussomeli Catania, quest’ultimo ormai a fine mandato. “Non è possibile immaginare di candidare un sindaco che abbia un anno e mezzo, due anni e mezzo di legislatura davanti – aggiunge – perché significa che a ridosso delle prossime elezioni politiche regionali e nazionali andremmo a votare nuovamente per la Provincia, perché non è vero che la legge Delrio verrà meno. O meglio, può anche venir meno, ma potrebbe accadere tra un mese o fra tre anni e mezzo”. Poi, chiaramente, l’affondo è su Di Stefano, che per Mancuso si è messo alla guida di una coalizione “anti-Schifani” nonostante lo “sblocca royalties” della Regione che andrà a incidere sul bilancio. Ieri, invece, proprio il governo regionale ha congelato le royalties del progetto “Argo-Cassiopea”, annullando il precedente decreto che invece concedeva risorse finanziarie importanti a Gela, Licata e Butera. Inoltre, secondo il forzista, Di Stefano non può guidare la Provincia, dato che è alleato, nel governo cittadino, con chi vuole aderire alla Città metropolitana di Catania. Nel centrodestra l’agone è tutt’altro che risolto e Mancuso vuole Caltanissetta a orientare le scelte dell’ente provinciale.