Gela. Centrodestra alla ricerca di sé stesso. Il conclave odierno non ha fornito i passi in avanti che molti si attendevano. L’intesa sul candidato unitario non c’è ancora. La proposta dei meloniani di Fratelli d’Italia rimane ferma alla casella del capogruppo consiliare Vincenzo Casciana. Nel pomeriggio, i primi a lasciare il tavolo, non convinti dal piglio di FdI, sono stati i cuffariani della Dc e i leghisti. Si sarebbero aspettati un nome diverso, una proposta che potesse aggregare. Tutte le fiches puntate su Casciana, invece, non trovano una condivisione generale. FdI, come evidente, vuole mettere il sigillo all’accordo, con un candidato che sia diretta espressione del partito. Possono trovare la sponda degli azzurri di Forza Italia, sulla base del patto già siglato a Caltanissetta, ma al tavolo cittadino le altre anime non intendono firmare un accordo che considerano quasi imposto dall’alto. Se ci sarà una proposta diversa, anche se avanzata sempre da FdI, allora si potrà ragionare. In caso contrario, ognuno farà le proprie scelte.
I cuffariani potrebbero anche iniziare ad esaminare il progetto “Gela al centro”, con l’area moderata. Il rischio che il centrodestra, solo apparentemente Moloch inscalfibile, vada incontro ad una frattura interna non è scongiurato. Le segreterie provinciali hanno lavorato in questo periodo, nella direzione di un patto condiviso che però non riesce ad attecchire. Il tavolo è stato aggiornato probabilmente alla prossima settimana. Sarà necessario un intervento palermitano se non addirittura romano? Il candidato ad oggi non c’è. Il ticket FdI-FI, i leghisti, i cuffariani, gli autonomisti e gli esponenti di Noi Moderati, riusciranno a tenere la direzione oppure ognuno ha già il piano B in tasca mentre tanti altri pezzi cercano il progetto più adeguato in vista delle amministrative?