Gela. Una prima verifica, successiva al rientro a Palazzo di Città del sindaco Lucio Greco che non ha mancato di contestare energicamente la strategia politica del centrodestra intransigente. Ieri, i gruppi di quest’area politica si sono dati appuntamento. Non c’erano solo i pilastri della coalizione work in progress (FdI, FI, Lega e Dc), ma anche esponenti di Italia Viva e dell’area centrista confluita in Noi moderati. L’intenzione di un tavolo allargato si è rafforzata proprio dopo le dure dichiarazioni del sindaco Lucio Greco, che rientrato in municipio ha contestato “gli avventurieri” della sfiducia, chiamando in causa Forza Italia e Fratelli d’Italia ma anche i renziani di Italia Viva, indicati come fautori di un aumento dei costi del servizio rifiuti al punto da determinare la rottura del rapporto politico con l’amministrazione comunale. I toni dell’avvocato non sono per nulla piaciuti al centrodestra che lavora per l’alternativa alla sua amministrazione. Non si esclude, come aveva anche preannunciato il coordinatore Iv Rochelio Pizzardi, che tutti i partiti possano esporre le loro ragioni nel corso di una prossima conferenza stampa. Intanto, si cercherà di andare avanti lungo una strada comune, chiaramente rivolta alle prossime amministrative e al dopo Greco, che per il centrodestra della sfiducia e per centristi e renziani è già di attualità.
Non ci sono appigli politici che possano indurli ad abbracciare eventuali mosse amministrative del primo cittadino e dei suoi, che a loro volta hanno voluto mettere le distanze da quest’area politica, bollata come “irresponsabile”. Sugli atti finanziari si è consumato un ulteriore strappo netto, così come sulla proposta di acquisizione della Torre di Manfria. Centrodestra, centristi e Iv, vogliono un progetto credibile che si metta alle spalle l’esperienza dell’avvocato Greco, ormai considerato un corpo estraneo in questa dimensione politica.