Gela. “C’è un’assenza di attenzione specifica ai problemi della salute mentale. L’urgenza psichiatrica riguarda non solo condizioni cliniche che necessitano di trattamento immediato, ma, nella maggior parte dei casi, anche circostanze complesse: sociali, familiari, assistenziali, che investono la responsabilità degli operatori”. Con questa premessa il sindaco Lucio Greco e l’assessore alla sanità, Antonio Pizzardi, hanno scritto una lunga lettera ai vertici dell’Asp e del Dipartimento di Salute Mentale, evidenziando come la gestione dell’urgenza può richiedere non solo competenze tecniche, ma anche capacità di gestione della frustrazione alla quale alcuni pazienti sottopongono gli operatori, contenimento delle istanze aggressive, coordinamento solidale e integrazione interprofessionale. Nel caso di interventi urgenti è necessario non solo effettuare una corretta valutazione, ma anche stimare il rischio che il paziente corre di nuocere a sé stesso o ad altri e considerare l’opportunità o meno di richiedere l’intervento delle autorità di pubblica sicurezza”. L’assessore Pizzardi evidenzia come il numero complessivo di accessi al pronto soccorso per patologie psichiatriche sia elevatissimo. “Il fenomeno dell’overcrowding, sovraffollamento, è una delle principali criticità e si riscontra quanto vi è un eccessivo e non programmabile afflusso di pazienti, con un importante divario tra richieste dell’utenza e disponibilità di risorse per soddisfarle”.
L’amministrazione comunale ha elencato tutte le disfunzioni esistenti, affinché si trovi rimedio:
-l’Unità Operativa Servizio Pisichiatrico Diagnosi e Cura, presso il P.O.V. Emanuele risulterebbe inattiva.
-Il Dipartimento Salute Mentale di Via Madonna del Rosario, vista la numerosissima richiesta di diagnosi e cura risulterebbe carente di personale specializzato.
-Il servizio di assistenza psichiatrica presso il carcere risulterebbe alquanto scoperto.
Ecco perché vengono chiesti interventi inderogabili e urgenti, per il territorio di Gela, necessari e centralizzare i servizi nella parte sud della Provincia, che rispetto alla parte nord, risulta peraltro sospesa dell’Unità Operativa Servizio Pisichiatrico Diagnosi e Cura (SPCD). In sintesi il Sindaco e l’assessore Pizzardi chiedono a breve termine un servizio psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) all’ospedale Vittorio Emanuele e di riattivare al più presto per le urgenze e le acuzie il reparto, ora sospeso. Sulla gravissima carenza di psichiatri presso il Csm occorre trovare una adeguata soluzione alla carenza di specialisti. Appare opportuno assumere nei Centro di Salute Mentale il personale già reperibile (Psicologi, Educatori, Assistenti Sociali, Terapisti della Riabilitazione, professionisti che si trovano) per supportare di più i pochi medici in servizio.