Gela. La dichiarazione dell’area di crisi complessa e l’avvio del tavolo al ministero del lavoro su una possibile tranche di ammortizzatori sociali straordinari in favore degli operai dell’indotto.
Sono i punti decisivi per fare in modo che l’intesa sul futuro di Eni in città possa concretizzare i primi effetti. Per questa ragione e per valutare lo stato attuale dell’intera procedura, i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, oltre ai rappresentanti di Confindustria e Legacoop, hanno incontrato il prefetto di Caltanissetta Carmine Valente. Alla riunione ha preso parte il sindaco Angelo Fasulo.
“Semplicemente – spiega proprio il primo cittadino – ci siamo confrontati e proseguiremo, ognuno in base alle proprie funzioni, a valutare tutti i passi da compiere affinché il protocollo di novembre produca effetti”.
La giunta regionale, competente a dichiarare l’area di crisi complessa per la città, e i funzionari del ministero del lavoro, però, non hanno ancora ufficializzato alcun atto definitivo. Quindi, si rimane in attesa sia della dichiarazione dell’area di crisi complessa sia dell’avvio delle procedure per aprire ad un pacchetto di ammortizzatori sociali straordinari.
“Le aziende, rappresentate da Legacoop e Confindustria – spiega il segretario provinciale confederale della Cisl Emanuele Gallo – hanno ribadito la necessità che i lavori riprendano prima possibile nella fabbrica Eni. Intanto, come già fatto diversi giorni addietro, il sindacato chiede tempi celeri e l’avvio del tavolo al ministero del lavoro entro dicembre”. Una linea che accomuna anche il segretario della Cgil Ignazio Giudice e quello della Uil Vincenzo Mudaro.
Intanto, il prefetto smentisce qualsiasi critica verso i sindacati. “Dalla stampa – si legge in un comunicato della prefettura – si registrano posizioni e dichiarazioni del prefetto non veritiere circa una critica nei confronti del sindacato. Nella crisi dell’indotto l’unità d’intenti è massima”. “Purtroppo – ha detto il prefetto – è stato commesso un errore strategico dai sindacati nazionali. Si doveva prima attendere la dichiarazione dell’area di crisi complessa e, poi, firmare l’intesa complessiva. I prossimi mesi saranno molto difficili”.