“Caso Eni colpa della sinistra? Ora le barricate”: Gulizzi difende il Pd e rilancia

 
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Gulizzi contro le parole di Siciliano

Gela. L’attuale Partito Democratico cittadino non può pagare per eventuali colpe che si sono consolidate nel corso degli anni, soprattutto davanti al caso Eni. Giacomo Gulizzi non risparmia critiche

verso i dirigenti di raffineria, escludendo che il Pd possa essere identificato come responsabile dell’attuale crisi.
“Il vero problema – spiega – è che si è dato troppo credito a questi manager Eni. Da anni, la loro scelta era chiara. I bilanci presentati, con tanto d’investimenti faraonici, erano solo un libro dei sogni, un continuo copia e incolla di cifre vuote. Basta pensare a ciò che capitò quando si scelse di fare un passo indietro sull’investimento Turbo gas. Eni aveva già scelto di concentrarsi su siti come quello di Sannazzaro”.
E le responsabilità di una sinistra politica, forse, troppo pronta ad incensare il gruppo Eni? “Non credo sia un problema legato alla sinistra – continua il consigliere comunale democratico – anche a Livorno, dove la sinistra amministra da decenni, Eni sta scegliendo il disimpegno. Adesso, bisogna essere tutti uniti. Il Pd deve fare le barricate per impedire che il sito di contrada Piana del Signore scompaia”.
Stando a Gulizzi, Eni avrebbe scelto di agire come il gruppo Ferrovie dello Stato, pronto a disimpegnarsi senza aver mai provato veramente ad investire sul territorio. “Dovrebbero valutare gli effetti collaterali prodotti da un eventuale fermo della produzione – ammette – attività commerciali chiuse, mercato immobiliare allo sfascio, piccole attività e famiglie in crisi”. Davanti a questo scenario, intanto, l’amministrazione comunale ha scelto di ritirare tutti i debiti fuori bilancio superiori ai trentamila euro rimasti all’ordine del giorno in consiglio comunale.
“Ci sono pareri dei giudici della corte dei conti – conclude – che legittimano questo sistema. Si provveda a pagare quanto dovuto senza creare disparità tra i creditori dell’ente. Il consiglio li ratificherà. Ma i responsabili di debiti assurdi, sia sul piano dell’ammontare economico che su quello della loro formazione, devono essere individuati. L’atto d’indirizzo presentato in tal senso in consiglio risale al dicembre di due anni fa”. 

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