Gela. Le dure valutazioni dei magistrati contabili su rendiconto e patto di stabiità interno a Palazzo di Città iniziano a far emergere evidenti conseguenze sul fronte politico.
La rigida disamina contenuta nelle richieste di deduzioni notificate a consiglieri, assessori, dirigenti e allo stesso sindaco Angelo Fasulo, mette in risalto presunte inefficienze gestionali e amministrative. Insomma, i dirigenti e la giunta non avrebbero operato secondo adeguati parametri.
Per queste ragioni, c’è già chi chiede chiarezza, addirittura mettendo in discussione la composizione stessa della giunta di governo della città. “Una cosa è certa – spiega il democratico Enrico Vella – il sindaco deve anzitutto venire a riferire in aula. Ciò che si legge nelle richieste arrivate dagli uffici della Corte dei conti è veramente preoccupante”. Ma non sembra comunque sufficiente. “In base alle contestazioni – continua il consigliere – i magistrati sollevano dubbi sull’effettivo utilizzo del potere di controllo da parte del primo cittadino e dei suoi assessori. Il buon senso, a questo punto, suggerirebbe di azzerare la giunta e ripartire senza troppi indugi. Senza dimenticare, ovviamente, le carenze dirigenziali. Il confronto, comunque, dovrebbe arrivare anche all’interno del Partito Democratico”.