“Carenza idrica sempre più grave, amministrazione non riesce a risolverla”, Cafa’: “Fuori Caltaqua”

 
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Gela. Ieri, l’ex parlamentare Ars Miguel Donegani. Oggi, invece, l’avvocato Paolo Cafa’. Il laboratorio politico “PeR” spara a zero sull’amministrazione comunale e lo fa sul tema dell’emergenza idrica e dei disagi che si riscontrano in tante zone della città. L’opposizione di “Progressisti e Rinnovatori” non è una novità ma la questione acqua la sta acuendo. “Uno dei temi più dibattuto durante la campagna elettorale di giugno è stato quello della carenza idrica. L’amministrazione comunale appena insediatasi ha promesso l’acqua a giorni alterni e pensando di esserci riuscita ha cantato vittoria anzitempo. A distanza di un paio di mesi – dice Cafa’ – la situazione della carenza idrica si è aggravata sempre di più, con interi quartieri privi di acqua da settimane e durante i turni di erogazione dobbiamo assistere inermi allo sversamento di una notevole quantità di acqua nelle vie cittadine, senza alcun intervento di Caltaqua sulla rete colabrodo. Si parla di turismo e si mantiene una città priva dei servizi necessari, cioè senza acqua e quando c’è è pure sporca. Chi governa oggi ha governato ieri, chi sostiene la giunta della triade rosa-arancio-gialla e che ha pure governato in passato con la gestione Caltaqua ha fatto le proprie fortune elettorali, con assunzioni e voti. Questo è il cambiamento promesso?”.

Per l’esponente di “PeR”, sindaco e giunta non trovano il bandolo della matassa. “Gli attuali amministratori abbiano un sussulto di onestà intellettuale, affermino di essere millantatori oppure dicano di non essere capaci di affrontare un simile problema. I serbatoi per strada – aggiunge – in attesa di essere riempiti dalle autobotti o dall’acqua corrente che non c’è, sono la dimostrazione dell’ennesimo arretramento della città. Vogliamo la gestione pubblica dell’acqua e cacciare Caltaqua, inoltre la città si doti di dissalatori mobili. Gela ha bisogno di migliorarsi”.

1 commento

  1. L’acqua è un bene primario e non può essere privato. Deve essere pubblico. A vittoria, a due passi da noi funaiona così. Pagano meno e l’acqua non manca mai.

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